Dopo “Le mamme ribelli non hanno paura”, Giada Sundas (paladina sul web delle “mamme imperfette”) torna in libreria con un nuovo libro: “Mamme coraggiose per figli ribelli”. E lo fa a modo suo, cioè senza filtri e con tanta ironia scaccia-crisi.
In origine erano mamme ribelli, che lottavano ogni giorno contro rigurgiti acidi, pianti inconsolabili e l’eterna sinfonia dei “lo-tieni-troppo-in-braccio/così-lo-vizi/lascialo-piangere-che-si-fa-i-polmoni”. Donne normali, umane, disposte ad ammettere i propri difetti e ad accogliere a braccia aperte i sensi di colpa.
Oggi i veri ribelli sono i figli, bambini che all’apparenza sembrano angeli appena scesi dal Paradiso ma che basta un niente per vederli trasformarsi in mostri sputa-fuoco. Soprattutto se stanno attraversando la fatidica fase dei “Terrible Two”.
Perché i bambini fanno i capricci? Bella domanda.
Le fasi di crescita dei bambini ti spingono sempre verso l’ignoto, sai quello che lasci ma non quello che trovi e, quasi sempre, quando immagini che la fase successiva sarà meglio, ti trovi poi a rimpiangere quella precedente. Addentratami nel mondo dei duenni ho guadagnato il sonno regolare e continuativo, il pensionamento del passeggino e pasti autonomi prevalentemente recapitati in bocca con minime dispersioni. Non avendo letto con cura le note a piè di pagina, però, mi sono ritrovata anche con un sacco di «no» e di «perché», e tanta rabbia infondata. Improvvisamente mia figlia si era mutata in un essere irascibile, pieno di frustrazione, e due terzi della giornata trascorrevano tra pianti e crisi isteriche.
La mamma infaticabile, che asseconda ogni richiesta dei suoi pargoli sempre con il sorriso sulle labbra, che non sbrotta mai e che soprattutto sta 12 ore accovacciata ai tuoi piedi per convincerti che mettere il giubbino “è cosa buona e giusta” è solo uno stereotipo.
Certo, tutte ci siamo ripromesse di essere così, quando il fagiolino sguizzava nella nostra pancia facendoci sentire al settimo cielo. Ma poi, quando ti trovi a fare i conti con la realtà, e di figli magari ne hai anche più di uno da gestire (vero, Adri?) sentirsi stanche, affaticate fisicamente e psicologicamente e a volte anche arrabbiate con il mondo è normale. Normalissimo.
Se seguite questa rubrica cercando consigli sul manuale del perfetto genitore… beh, siete nel posto sbagliato. Di libri utili sulla maternità ce ne sono tanti (quello di Giada Sundas è sicuramente uno da mettere nella lista). È il genitore perfetto che non esiste.
Anche quando ti sembra di far tutto bene, c’è sempre qualcuno che la pensa diversamente da te e farà in modo di fartelo notare, dandoti tutta una serie di consigli non richiesti.
Ed è a questo punto che noi mamme estraiamo l’ennesimo super-potere: il coraggio. Il coraggio di gestire i “No” più ribelli e immotivati, di far fronte a una luuunga serie di “Perché”, di tener duro fino a sera, perché prima o poi si addormentano e per qualche ora in casa tutto tace. Il coraggio di accettarci per quello che siamo, con i nostri difetti, le nostre debolezze, i nostri sbalzi di umore.
Perché, come dice Giada, siamo madri imperfette ma imperterrite.
Siamo madri coraggiose.
Siamo madri.
E chi dice che lo siamo “meno” perché non allattiamo, o perché non usiamo la fascia ma il marsupio, o perché abbiamo fatto il cesareo programmato e non 48 ore di travaglio, il coraggio non sa neanche cosa sia.
Questo libro è per tutte noi. È per sentirci meno sole. Per concederci un momento di ilarità leggendo quello che è capitato a Giada con Mya e sorridere sotto i peli superflui pensando “a me, questo non succederà mai”. Ma intanto controllare tutti i profili social per assicurarsi che, smanettando con il cellulare, tuo figlio non abbia pubblicato una foto di te in mutande, in mezzo a un bagno incasinato strabordante di pile di panni sporchi.
Perché per fare la mamma ci vuole coraggio (e tanta santa pazienza)!