Il sole splende nel cielo, nell’aria si diffonde profumo di fiori. Il prato è soffice e invitante, la primavera è nel suo culmine. Questo è il clima che si respira nel nuovo albo di Lane Smith, già autore del celebre È un libro.
La natura è rigogliosa, il tempo è bello e gli animali si godono i primi caldi e la quiete.
Il gatto è steso al sole, tra i fiori; il cane si rinfresca in una piscinetta d’acqua preparata appositamente per dargli sollievo dal caldo; un uccellino pranza sereno con i semi portati da Bert, il piccolo padrone di casa, mentre accanto a lui, un po’ più in basso, uno scoiattolo sgranocchia soddisfatto una bella pannocchia.
Insomma, è un giorno perfetto. O almeno lo sembrava. Sì, perché a quanto pare tutta questa beatitudine è destinata a durare ben poco.
Placido nell’incedere, arriva infatti un orso che, vista la pannocchia dello scoiattolo e i semi dell’uccellino, ci si avventa con grande voracità.
Poi, fa il bagno con l’acqua del cane e si rotola soddisfatto nel prato dove se ne stava disteso il gatto.
Risultato: fine della bella giornata per questi quattro animali. Si allontanano dal giardino, contrariati e un po’ intimditi. Orso invece, incurante della confusione che il suo arrivo ha causato, se ne sta beatamente disteso in mezzo all’erba, con la pancia piena e il cuore completamente in pace.
Chiude gli occhi e in un attimo eccolo lì, a sonnecchiare in mezzo ai fiori.
Per gli altri, che lo osservano stupefatti dalla finestra, quello era un bel giorno (o almeno poteva esserlo), teoricamente nulla doveva impedirlo.
Invece eccoli lì, a spiare la sua gioia, il suo relax, dalla finestra di casa, accanto a Bert. Sarà cattivo? Ma no! Certo, ha scombinato per bene i piani a tutti quanti!
È proprio vero –viene da pensare- che la felicità è una cosa estremamente relativa. C’è chi ambisce a un bell’angolo di prato in pieno sole, chi è felice quando gioca, chi si gratifica con un prelibato spuntino.
E poi c’è quell’Orso (un gran pasticcione a dire il vero), che si aggira ingenuo, distrugge o si appropria delle cose degli altri, il tutto senza metterci però alcuna intenzione o volontà di fare un dispetto a qualcuno. Lui, goffo e curioso, è semplicemente felice in situazioni in cui gli altri non lo sono.
Il suo punto di vista è diverso, ma privo di malizia.
Un po’ come un bambino, agisce d’istinto, non pensa alle conseguenze. Vede qualcosa che lo può rendere felice e ci si lancia, letteralmente.
Come si fa ad arrabbiarsi con lui, mentre lo si guarda dimenarsi sul prato schiacciando quei deliziosi fiori su cui poggiava delicato il gattone pocoprima?
Come non ridere vedendo la pannocchia incastrata tra una guanciotta e l’altra, come a creare un buffo sorriso di chicchi di mais sul suo musone?
E l’acqua fresca della piscina del cagnolino? Orso non si è mai divertito così tanto, come quando se l’è lanciata addosso ridendo a crepapelle.
Così, forse, per i quattro animali, come anche per Bert, sarà un giorno perfetto un’altra volta. Oggi pare proprio che lo sarà per quel grosso Orso e, in fin dei conti, a vederlo tanto contento, per stavolta va bene così.
Buona lettura,
Maria Salbego
Un giorno perfetto
[Lane Smith, Rizzoli, 2018. Età di lettura: dai 3 anni]