In una notte dolcissima, con la luna e le stelle a illuminarla, al numero 29 di via del Bosco arriva un dono a lungo desiderato. Ad accoglierlo, Mamma e Papà.
Sono due orsi dal muso simpatico, sono impazienti e fremono di curiosità. Solo un breve istante di incertezza coglie Papà quando realizza che il nuovo arrivato è un pesce, che nuota sereno dentro a una boccia. Un attimo soltanto però, poi ogni dubbio lascia il posto alla commozione e all’amore.
Passano al vaglio diversi nomi. Avevano in serbo dei nomi da orso, ma non si scoraggiano e, dopo averci riflettuto, scelgono Pinna, molto più adatto.
Orgogliosi, Mamma e Papà accolgono gli amici del bosco, che accorrono a conoscere il piccolo. Tutti sono molto gentili, ma non possono nascondere di essere anche un po’ stupiti e perplessi. Certo, se lo sarebbero aspettato diverso quel cucciolo, più peloso o con le orecchie! Lui invece nuota e guizza vivace, senza proferire un verso.
Al solito gufo, un tantino criticone, sfugge un commento più tagliente: “Da quando in qua due orsi adottano un pesce?”.
La risposta di Papà è ferma e decisa: “Da quando il pesce li ha scelti”.
Da quando si sono scelti. Papà già ama quel pesciolino vispo e il suo amore è ricambiato con gioia e trasporto.
Non stanno a soffermarsi, genitori e cucciolo, sul motivo della rispettiva diversità.
In un amore di questo tipo non c’è tempo per farsi tutte queste domande.
Credono nel rapporto che ormai li lega in modo indissolubile. È così che deve essere. Punto.
Se qualcuno non capisce o non accetta la forza di questo affetto, pazienza, sembrano pensare.
Mamma e Papà però, il mattino seguente, partono con Pinna per un’avventura unica. Attrezzati di tutto il necessario, i due orsi si tuffano, letteralmente e metaforicamente, in una nuova esistenza. La loro visione delle cose cambia, viene radicalmente stravolta dall’esigenza di rimodellare la propria vita per fare posto a Pinna, cucciolo speciale, diverso, sorprendente e insperata fonte di amore.
Gli altri animali per un po’ chiacchierano tra loro riguardo a questa strana nuova famiglia, ma poi la tenerezza penetra anche nei loro cuori. Eccoli allora, tutti in fila sul molo, per nuotare assieme a Pinna, a Mamma e a Papà, nel mare profondo e blu.
È un albo, questo, che affronta argomenti complessi con leggerezza straordinaria: l’adozione e –soprattutto- l’arrivo di un figlio che richiede assistenza, attenzioni e cure particolari. È un albo che fa nascere un piccolo groppo di commozione, che si ferma proprio lì, tra cuore e gola, che fa su e giù, pagina dopo pagina, come quel pesciolino che nuota nella sua boccia.
È un albo che si ispira a una storia vera, e scoprirla, finito il racconto, non allevia certo quel groppo, anzi, lo aumenta per tutto l’amore e la forza contenuti in essa.
C’è una frase che continuo a leggere e rileggere. È uno dei primi dialoghi tra Mamma e Papà.
“Ma siamo sicuri che non abbia sbagliato indirizzo?” chiede lui.
“I cuccioli non sbagliano mai” risponde lei. Tranquilla. Sicura. Perché anche quando sei madre di cuore e non di pancia, certe cose le sai.
E poi ancora “È il nostro cucciolo. Senti? Profuma di stella!”.
Come dire: lui è arrivato, è qui. Non si torna più indietro. Bisogna tuffarsi in questo amore, che costa fatica e sacrificio, a volte più del previsto, ma che è grande come il mare; accogliere questa vita che forse non è come ci si aspettava, ma che saprà dare tanto, a modo suo.
E se è nuotare quel che può fare, quel che ama fare, allora ogni piano andrà cambiato e riadattato su questa nuova prospettiva. Questo sembra dire.
Non voglio essere romantica o idealista. Non nascondiamoci dietro al buonismo. Un cucciolo come Pinna non è una passeggiata, a volte fa sentire inadatti e inadeguati, a volte anche un po’ impotenti, credo. Per questo la parte che preferisco, di tutto questo commovente racconto, è quella in cui gli amici capiscono e si tuffano. Se infatti, come si usa spesso dire, per allevare un bambino ci vuole un villaggio, per Pinna e i suoi genitori quel supporto ha un valore ancora maggiore. Significa essere capiti, significa non sentirsi mai soli perché si può nuotare insieme, significa sorridere un po’ di più, anche di fronte ai problemi, mentre il cuore si fa più leggero e il futuro più limpido e terso.
Buona lettura
Sorpresa nel bosco
[Cosetta Zanotti, Fatatrac, 2018. Illustrazioni di Lucia Scuderi. Età di lettura: dai 4 anni
Un progetto realizzato in collaborazione con l’associazione UNA VITA RARA AHDS-MCT8 ONLUS]