Sono passati 15 giorni dalla nascita di Benedetta e prima di raccontarvi di lei, del parto, di come sono stati quei due giorni interminabili che hanno preceduto l’arrivo del mio quarto figlio, voglio parlarvi di Ricomincio da quattro.
Voglio mettere il puntino sulle “i”.
Perchè Ricomincio da quattro, il nome del mio blog, non è legato al numero dei miei figli. Io neanche immaginavo che sarei diventata mamma, figuriamoci poi, mamma di quattro figli.
Ricomincio da quattro, blog e nome, sono nati quando la mia vita è ricominciata da quattro. Io, il Puni, Semuel e Carlo.
Eh già, perchè quando è nato il nostro Carlo la mia vita è cambiata totalmente, ricominciata!
Mi sono trasferita da Milano a Brescia, senza possibilità di ritorno.
Ho fatto tanti capricci, ho provato a legarmi alla porta di casa, ma ho dovuto arrendermi, una forza maggiore mi ha teletrasportato.
Ho cambiato città. Ancora adesso non ci credo. Io che “non mi trasferirò mai”.
Ho lasciato il mio amato lavoro, che mi portava in giro per l’Italia ogni week end.
E messo la parola fine a una vita sopra le righe, che mi piaceva tantissimo. La follia di quegli anni mi accompagnerà per tutta la vita. E vorrei tanto che i miei figli la vivessero. Vorrei che un giorno anche loro possano dire “i migliori anni della mia vita”.
Sì, i migliori! Tra i venti e i trenta. (ancora non conoscevo il dopo…)
Tanti errori, sbagli che ho pagato cari, che forse sto ancora pagando, ma adesso, forse li rifarei. Ok, non tutti.
Uno su tutti sì, il più grande, quello che mi ha cambiato la vita.
L’errore che non è un errore, che ha un nome, un volto, che mi ha regalato il vero senso della vita e riempie la mia vita di luce, ogni giorno: Semuel!
Ho salutato gli amici, che poi amici tanto non erano visto che son spariti. Non tutti. Ho scoperto chi lo fosse davvero.
Allontanarmi mi ha fatto fare una bella scrematura.
Adesso gli amici li conto sulle dita di una mano, ma son contenta così.
Ho detto ciao alla mia famiglia. Però questa è stata la cosa migliore che potessi fare. Allontanarmi mi ha fatto aprire gli occhi su tante cose.
Ecco, questo è quello che ho lasciato! Povera Adri, voi direte.
Certo, ma solo perché non sapete ancora cosa ho trovato…
E’ stato un anno durissimo il primo.
Fatto di fughe settimanali a Milano, di pianti quotidiani, di disorientamento e solitudine, anche se sola non ero. Anche se al mio fianco avevo la persona più straordinaria che la vita mi potesse far incontrare.
Io ero cieca e sorda. Non volevo vedere, non volevo sentire, non volevo cedere, non volevo accettare un destino che non avevo scelto.
Così la pensavo.
Poi il tempo è un gran dottore e mi ha aiutata. Mi ha aiutata a capire che quello che io rifiutavo con tutta me stessa era quello che avevo sempre desiderato dalla vita.
Io non stavo accettando, stavo solo vivendo quello che avevo sempre desiderato: un amore vero, una famiglia vera, una vita normale.
E vi assicuro che non è semplice riconoscere la felicità quando ce l’hai tra le mani.
E’ di una forza talmente violenta che rischi di rimanerne schiacciato senza viverla.
Per fortuna al mio fianco avevo un Uomo che non molla, uno ancora più testardo di me, uno che per nulla al mondo avrebbe lasciato perdere…
Ed ecco qui Ricomincio da quattro!
Voglio aprire un blog, come lo chiamo?
Perchè non lo chiami Ricomincio da quattro?
Sì, mi piace, è perfetto!
Il mio blog e il suo nome nascono da qui.
Da una testona capricciosa che ha rischiato di buttare nel cesso tutto quello che oggi vedete, e da un testardo innamorato che ha lottato e ha vinto.
Faccio ancora i capricci, faccio ancora le valige un giorno si e l’altro anche, faccio sempre di testa mia finché non la sbatto contro un muro, insomma, non sono cambiata.
Lui s’incazza ancora ogni giorno perchè io non cambio.
Litighiamo, ci lasciamo, facciamo pace e ci riprendiamo da tanti anni. Evidentemente questo è il nostro equilibrio, perché così facendo da 4 siamo diventati 6 e adesso Ricomincio da quattro ha un significato ancora più profondo.