Lucy sembra una qualunque oca dall’espressione placida, uno di quegli animali a volte un po’ chiassosi che amano chiacchierare, stare in buona compagnia e trascorrere giornate spensierate. In effetti lo è, non fosse per il fatto che non è per niente facile da intimorire o spaventare.
Un martedì è tutta intenta ad occuparsi del suo orto, quando spunta il lupo. Inutile dire che in ogni favola che si rispetti il lupo tendenzialmente fa la parte del solito cattivone che vuole mangiarsi qualcuno, animale o persona che sia.
Qui invece no.
Lucy non si fa per niente impressionare da lui, anzi, lo accoglie con simpatia e lo invita a casa sua per un tè. Il lupo è a dir poco sbigottito, chiunque altro si sarebbe spaventato, ma Lucy no, lei gli sorride. Questo manda a monte ogni suo piano e il predatore batte in ritirata confuso e vagamente indignato.
E’ il turno poi dell’orso. Grande, grosso e spaventoso, irrompe sulla scena con un terribile e roboante ringhio. Si scaglia sull’ochetta che, curiosa, lo osserva. Anche questa volta, a quanto pare, la cosa non ha funzionato.
Se a Lucy il lupo sembrava un grazioso salsicciotto di pelo, all’orso infatti non va molto meglio. Lucy lo paragona a un morbido cappotto di pelo e lui, esterrefatto, se ne va declinando l’invito a merenda dell’ochetta.
Arriva anche il leone, che ruggisce con tutte le sue forze e la sua temibile ferocia. Eppure Lucy non si scompone, lo immagina come un caldo e accogliente tappeto e offre ancora una vota del tè al malcapitato, che scappa via .
Finalmente, ecco sopraggiungere un’altra oca. Si tratta di Luca, un tipo allegro e gioviale. Lui non è certo venuto per spaventare Lucy e accetta molto volentieri di fare merenda con lei. I due si avviano quindi verso casa dell’ochetta. Sul più bello, però, vengono superati da qualcuno che sta correndo nella stessa direzione: si tratta dell’orso, del lupo e del leone.
Strano, ma vero, sembra che improvvisamente gradiscano una fetta di dolce e una tazza di tè. Lucy, ancora una volta, non perde la calma e organizza ogni cosa per ospitarli al meglio e comportarsi da brava padrona di casa.
Proprio fuori dalla finestra della sua casetta, però, sta la soluzione del mistero e dell’improvviso cambiamento di idea dei tre: un gigantesco occhio, forse di drago, vigila su di loro e li scruta.
Forse è vegetariano o forse no, ma perché rischiare? Lì, sono decisamente più al sicuro!
Chissà se Lucy, così impavida (e forse anche un po’ incosciente) inviterà anche lui per la merenda. Una cosa è sicura: non si farà certo spaventare per così poco!
Una bella storia sul coraggio, che a volte si nasconde in soggetti alquanto improbabili e all’apparenza indifesi. Si tratta di un albo che gioca con gli stereotipi (il lupo cattivo, l’orso terribile, il leone a cui nessuno fino a quel momento ha mai tenuto testa, che cercano rifugio e protezione da un’oca, tradizionalmente loro preda); un racconto allegro sull’amicizia, che a volte nasce anche così, nella necessità e per i motivi più strambi.
Buona lettura,
Maria
Lucy l’oca [Danny Baker, Ed. EL, 2018. Illustrazioni di Pippa Curnick]