I postini, lo si sa, spesso conducono una vita un poco affannata e assai laboriosa. Soltanto in questa rubrica, abbiamo già parlato di loro in Buongiorno postino[1] e ne La lettera di Babbo Natale[2].
Incontriamo di nuovo un postino, anzi, il Signor Topo Postino, in due affollatissimi albi di Orecchio acerbo, Le case degli animali e il seguito dal titolo Le vacanze degli animali.
Nel primo seguiamo il postino che, con un bel sorriso, tira allegro un carrettino pieno zeppo di pacchi e buste. C’è persino una cesta di frutta!
Topo Postino passa di casa in casa a consegnare la posta: una lettera per l’orso bruno; per la famiglia Coniglio invece un grosso pacco da cui spuntano rigogliosi i ciuffi di un mazzo di carote; per il Signor Scoiattolo le solite nocciole, per talpa un nuovo badile per veri professionisti; per le formiche dei dolcetti e così via.
Pacco dopo pacco, lettera dopo lettera, il topino ci fa sbirciare nella casa di tutti gli animali: quella del serpente, a cui, con suo grande sollievo, non deve fare nessuna consegna; quella dei coccodrilli; la casa della tartaruga; quella della piovra e del pesce pagliaccio; quella del lupo e quella delle sorelle pipistrelle; quella dello Yeti e quella dei camosci; persino quella delle mosche (lascio a voi immaginare di che cosa si tratti!).
Nella casa del suo amico drago Topo Postino fa una pausa per uno spuntino e due chiacchiere, per poi ripartire. A fine giornata, a casa, dovrà consegnare un ultimo pacco, il più importante e speciale, al suo piccolo Tommaso per il suo compleanno!
Dopo tanta fatica, però, arrivano anche per lui le agognate vacanze. Eppure nemmeno nel secondo libro Topo Postino riesce a fare a riposarsi del tutto. Alla partenza, porta con sé il solito carretto, che, anche se un po’ meno del solito, è comunque pieno di cose da consegnare.
Le vacanze della famiglia di topini consistono, infatti, in un’infinita serie di viaggi e avventure, durante i quali Topo Postino con l’aiuto questa volta anche di Mamma Topo e dei figlioletti, recapita posta nei luoghi più svariati.
Si rilassano al mare e poi in nave raggiungono un’isola vulcanica, residenza estiva del drago, che vanno a trovare. Nel deserto, poi, trovano il tempo per una consegna alla signora lucertola e durante un fotosafari nella giungla recapitano un morbido cuscino a una dolcissima bradipa.
Il viaggio prosegue in città e poi in campagna e ancora avanti fino ai ghiacci polari. La famiglia di topolini non si fa mancare un bel giro in mongolfiera e, naturalmente, ne approfitta per portare una collana di fiori a una graziosa farfalla che vive in una nuvoletta.
Finalmente arriva il momento di fare ritorno a casa, mentre l’ufficio postale già trabocca di corrispondenza e pacchetti. Presto per Topo Postino inizierà una nuova giornata di lavoro.
Marianne Dubuc ci conduce tra le sue tavole illustrate, ricche di particolari. Ogni casa è un piccolo mondo da scoprire, un po’ di intimità nella quale possiamo curiosare indisturbati. Sono proprio i dettagli a colpire: la coperta di lana del lupo, la foto di una principessa incorniciata e appesa alle spalle del drago, le uova custodite con amore e cura dai coccodrilli, la collezione di berretti e calzini disposti ordinatamente in casa dello Yeti, una coccinella in campeggio che si prepara uno spuntino, l’orsacchiotto sul letto di Tarzan. La Dubuc si diverte anche a mettere un paio di riferimenti alle fiabe classiche, che non voglio svelare qui al lettore.
Così, mentre Topo Postino, prima solo e poi con l’intera famiglia, se ne va a zonzo con sorprendente naturalezza e maestria, noi lo seguiamo perdendoci e ritrovandoci in questo dedalo di case, animali e posti nuovi.
Non credo sinceramente esista un’età a cui consigliare questi albi illustrati. Ogni bambino potrà cimentarsi in essi e allenare attenzione e fantasia, cercando i topini ed esplorando i meravigliosi scenari illustrati dalla Dubuc. A 2 anni come a 9, ne varrà sempre la pena.
Buona lettura,
[Marianne Dubuc, Le case degli animali, Orecchio Acerbo, 2015.
Marianne Dubuc, Le vacanze degli animali, Orecchio Acerbo, 2016]