A volte vengono dette con innocenza, altre volte per vergogna o per timidezza, per non sentirsi da meno rispetto a qualche amico, per nascondere una verità che ci sembra scomoda. A volte ci scappano, escono dalle nostre labbra senza che ce ne rendiamo del tutto conto e non diamo importanza alla cosa.
La protagonista di questo albo, seduta a tavola con la sua famiglia, all’improvviso dice una bugia. E’ una cosa piccola piccola, all’inizio, un puntino arancione sopra la sua testa mentre lei se ne sta a leggere un libro in salotto.
Forse la bambina non se ne è nemmeno accorta, tanto è il suo stupore nel ritrovarsi la bugia, lì ad aspettarla, quando la sera va a dormire nella sua cameretta.
La mattina è ancora lì, grande come un pallone. Se ne sta appesa al soffitto a coprire il lampadario, immobile. La bambina cerca di cacciarla, ma poco dopo la bugia ritorna. Quella palla arancione cresce, diventa sempre più ingombrante, sembra permeare ogni cosa.
Quando esce di casa, la bambina si accorge che la bugia la sta seguendo, come una presenza costante. Nessuno sembra vederla, tranne lei. Le copre il volto della maestra, le toglie il gusto della merenda, rende meno bello anche il momento del bagno.
Mentre se ne sta lì, a mollo nella sua vasca, fissando il pavimento divenuto a pois arancioni, la bambina si chiede “Dopo una bugia, le persone non ti credono più?”. Era una cosa piccola, una bugia insignificante, eppure ora la sua presenza sta diventando angosciante.
Le persone che la circondano, la sua famiglia, ameranno ancora quella bambina? Sono domande grandi, quasi un po’ spropositate di fronte a una sola bugia, se ci pensiamo. Eppure è così che la bambina vede la sua vita: cambiata, invasa dalle conseguenze della sua bugia. Forse è la sua prima bugia? Non lo dice, eppure ne sente tutto il peso e l’ingombro. Vorrebbe sbarazzarsi della bugia, vorrebbe tornare a sorridere. L’unica soluzione è quella di dire la verità, ma non sa come farlo.
Fino a che, una sera, seduta a tavola con i suoi genitori, finalmente la bimba capisce. Allora prende uno spillo e fa scoppiare quel grosso pallone che le copre la faccia. Mette da parte la vergogna, tira fuori il suo coraggio, dice la verità. La bugia se ne va, si sfalda, scompare in un solo puff!. Il viso della bambina torna a vedersi, sereno, sorridente.
Buona lettura,
Maria
La bugia
[Catherine Grive, Lapis, 2018. Illustrazioni di Frédérique Bertrand]