Sono andata nei vari parcheggi a recuperare i vari figli, la quotidianità è stata ripristinata.
La scuola è finita e Topo canta vittoria… troppo presto.
Loro sono là, minacciose, subdole e maledettamente indispensabili… loro sono “Le Tabelline”!!!
Non posso abbassare la guardia, se lo faccio Topo mi frega, lui deve impararle perfettamente, inizia la consueta lotta!
Tra mille scuse iniziamo a ripeterle una alla volta, due, tre, dieci, venti volte a tabellina, tra poco anche Rospo le impara, ma Topo no, lui no, sono più forti di lui, perché? Perché chiude il cervello e decide di farmi impazzire? Perché deve sfinirmi? Perché pensa solo al calcio? Perché? Qualcuno deve darmi una risposta, io non so più a che Santo votarmi!
Ormai è una questione di principio, è una sfida e io devo vincere… per forza!
Chissà se Pitagora, quando inventò le tabelline, immaginava cosa avrebbero rappresentato per le mamme, chissà se si è mai posto il problema.
Ovviamente associata alle tabelline c’è la lettura (devo farlo innamorare)… ma questa è un’altra storia.