Io fuori io dentro
[Cosetta Zanotti, Lapis, 2009. Illustrazioni di AntonGionata Ferrari.
Età di lettura: dai 4 anni]
Parlare di emozioni è di per sé molto complicato, disegnare quel che si prova forse può sembrare più semplice, ma il risultato non è scontato e certamente non è univoco. Nessuno, per fortuna, prova emozioni standard; nessuno reagisce alla stessa maniera di fronte a quel che gli accade. Il bello sta proprio qui.
Questo albo apre una finestra sull’interiorità e sui sentimenti di bambine e bambini, ce li presenta e ce li mostra prima fuori, poi dentro.Quando la mamma li bacia, quando si vince una gara, ma anche dopo una sgridata o quando si ha paura, l’animo si tinge di colori e sensazioni diverse.
Il soggetto volutamente cambia di scena in scena, non c’è un protagonista e al contempo lo sono tutti.
Quando fa la pace, una bimba si sente bene, come se si dondolasse a tutto spiano su di un’altalena; quando invece un bambino dai capelli rossi riceve un bacio dalla mamma fuori sorride teneramente, ma dentro gli spuntano due ali e vola in alto, librandosi felice tra gli uccellini e le nuvole colorate.
Quando si arrabbia, un altro bambino fuori rimane di pietra, imbronciato e rigido. Dentro invece esplode come un razzo infuocato e sembra che nulla possa contenere quel che prova.
Dopo essere stati sgridati, fuori una lacrima solca il volto, ma dentro il tempo sembra fermarsi e l’anima di quel bimbetto si spezza come un fragile specchio.
Il sentimento che in assoluto preferisco è l’ultimo. Un finale col botto oserei dire.
“Quando le persone che amo sono felici” – dice una bambina- fuori è contenta anche lei. Quello che succede dentro però non ha eguali: un tripudio di colori e la famiglia che si lancia spensierata su montagne russe che sembrano non avere mai fine.
Questo albo merita grande attenzione, specie da parte di quei genitori che si trovano a dover affrontare i primi conflitti interiori dei propri bambini, l’eterno dissidio tra quel che danno a vedere e quello che invece vivono dentro di sé: la rabbia che sembra incontrollabile, la tristezza dopo essere stati ripresi per una marachella, l’incontenibile felicità o la paura da cui si sentono sovrastati.
Sarebbe bello che questa lettura diventasse l’occasione per parlare coi bambini di chi sono fuori e chi sono dentro, di cosa li entusiasma e di cosa li ferisce. Ci riuscirà ancora meglio se sceglieremo di non mettere solo loro al centro del discorso, ma anche noi stessi, noi grandi pieni di contraddizioni, di incertezze, di dubbi; noi grandi e quelle stupidaggini che ci fanno saltare la mosca al naso, il nostro nervosismo nel traffico, la gioia immensa che proviamo al solo pensiero di rivedere la nostra famiglia quando arriva sera.
Noi grandi che, come i piccoli, non smettiamo di essere un miscuglio confuso di fuori e dentro, di fuori che ci entra dentro e di dentro che esce prepotentemente fuori.
Tutti così umani, complicati e infinitamente diversi.
Buona lettura!