“Io e voi, ma che strano amore è
Io lo so, che non cambieremo mai.
Incasinati amori, che rabbia che mi fate.
Siamo inferno e paradiso, siamo angeli, io e voi.
Siamo lacrime e sorriso, forti e fragili, io e voi.
Così vi lascio fare, se cambiaste, non ci crederei.
Soli noi, forti come degli eroi”
Questo siamo io e loro tre. Questo sono loro per me.
Io e loro, insieme, soli e mai veramente soli. Unici, semplici, disarmanti, diretti nei nostri rapporti.
Con ognuno di loro ho un rapporto diverso, unico, difficile e meraviglioso, da costruire giorno dopo giorno, che mi regala tante emozioni, sensazioni e momenti che ho nel cuore e nella mente, indelebili, vivi, nonostante gli anni passino senza tregua.
I momenti vissuti con Semmy, i nostri attimi indimenticabili sono tantissimi. Con lui ho un rapporto diverso. Noi siamo stati davvero soli e forti come degli eroi. Siamo cresciuti. Con lui ho imparato che le piccole cose, quelle semplici, ti riempiono il cuore, si scavano un angolino e restano lì per sempre. Sono passati quasi undici anni e uno dei ricordi più vividi che ho di noi due è il suo primo abbraccio. Mentre ve lo racconto le lacrime scendo incontrollabili.
Non so perché, ma quelle braccine con quelle manine paffute, che mi abbracciano con tutta la loro forza, che cercano di avvolgermi tutta, che non si vogliono più staccare da me, sono un’immagine che mi passa davanti agli occhi ogni volta che lo guardo.
Il nostro rapporto è sempre stato molto fisico, fatto di baci e coccoline. Toccarci per assicurarci di esserci sempre, l’uno per l’altra. Di essere noi la nostra famiglia.
Adesso che è “grande” anche le nostre coccole sono cresciute. Sono diventate confidenze, confronto, ragionamento e anche scontro. Gli abbracci non sono cambiati, quelli no, quelli sono il nostro modo di dirci senza parlare “ci sono”.
Carlo è un tripudio di dolcezza e stupore. Ogni suo sguardo, ogni sua parola, mi lascia senza fiato.
Io e lui abbiamo un patto e lui, così piccolo, ha già capito tutto.
Le sue frasi mai dette a caso mi spiazzano, mi disarmano. Lui è disarmante.
Mai e poi mai dimenticherò il giorno che mi ha chiesto “Mamma sei felice?”. Così, un fulmine a ciel sereno, senza costruzioni, con semplicità e naturalezza, perché se la mamma è felice, lui è felice.
Sono rimasta senza parole per qualche secondo poi ho risposto. Ho dato l’unica risposta che potevo dare “Sì, sono felice”.
E anche questo momento si è scavato un angolino nel mio cuore.
E poi c’è lei. Lei che il tempo lo ruba, lo prende, lo pretende. Lei che ha bruciato le tappe perché non può restare indietro.
Lei che una mattina, quando meno me lo aspettavo, quando pensavo che fosse ancora troppo piccola, ha detto “Mamma, mamma, mamma” come se fosse una canzoncina. Forte, decisa, a gran voce per essere sicura che sentissi.
Era nel suo lettino, si era svegliata e aspettava che “Mamma, mamma, mamma” andasse a prenderla.
Da quella mattina, ogni mattina, io mi sveglio con questa dolcissima canzone che si è scavata un angolino nel mio cuore.
“Io e loro, ma che strano amore è.
Soli noi, siamo forti come degli eroi.
Se vi lasciassi andare, certamente non resisterei”.
Ma loro andranno e io li lascerò andare senza mai fargli capire che non resisterei, perché è giusto così, perché loro devono diventare grandi.
A me resteranno i loro momenti, i loro angoli unici scavati nel mio cuore.
Post in collaborazione con Mellin “Fidati del Cuore”