Terzo giorno d’inserimento, quello più difficile, quello in cui la mamma non è li vicino a lui… superato a pieni voti!
Anche oggi è andata bene. Avevo tanta paura che andasse male e invece Rospetto mi ha stupito, un vero ometto. Siamo arrivati puntualissimi, ben vestiti, carichi e felici. Siamo entrati in classe e lui ha iniziato a giocare. Dopo qualche minuti ho chiesto alla maestra cosa dovessi fare e mi ha detto di salutarlo, spiegandogli che sarei tornata, così ho fatto ma non ha capito. Mi è corso incontro, si è seduto sulle mie gambe come per non farmi andar via. Ho pensato “Ecco ci siamo, crisi in arrivo” invece no. Dopo due secondi si è staccato ed è tornato a giocare. Ripeto la scena del saluto. Stavolta va meglio. Esco dall’aula e lo saluto dalla finestra, lui in braccio alla maestra fa lo stesso. Non piange, vado via serena.
La prima cosa che ho fatto appena sono uscita dall’asilo è stata mettere la suoneria del cellulare al massimo. Non potevo rischiare di non sentire il telefono se mi avessero chiamato la maestre!
Dopo due ore sono tornata a prenderlo col cuore in gola e tanta paura che avesse pianto per tutto il tempo. Entro e lo vedo tranquillo che traffica tra i giochi. In corridoio c’è la maestra con un bambino che piange disperatamente. Mi sorride e mi rassicura subito, “E’ andata benissimo, non ha pianto, era sereno”. In un attimo la tensione è sparita e io mi son sentita leggera come una piuma. Poi la maestra aggiunge “E’ una scheggia. Corre avanti e indietro, non è mai fermo. Sarà l’eccitazione per la novità”. Io ci penso un attimo, la guardo, le sorrido, e le rispondo “No, no! Lui è sempre così!”.
Che bello sentire quelle parole dalla maestra!!!