Il barbaro
[Renato Moriconi, Gallucci, 2015. Età di lettura: dai 3 anni.]
Il 2015 per me è stato l’anno in cui ho scoperto un nuovo amore, quello per i silent books.
Sono albi che spesso parlano più di quelli che hanno un testo, non perché siano qualitativamente migliori, ma perché ci spingono a considerare il libro in ogni suo aspetto: la copertina e le illustrazioni innanzitutto, poi i colori, la grafica, la carta, il formato.
Dovremmo soffermarci a farlo con qualunque albo ci passi per le mani, che sia con o senza parole, ma abbiamo così fretta di fruire del suo contenuto che a malapena guardiamo la copertina, per poi tuffarci nel racconto.
Bisognerebbe saper aspettare, coltivare la curiosità per i dettagli. Il barbaro, albo di Renato Moriconi, un bravissimo e premiatissimo autore e illustratore brasiliano, è in questo senso una buona palestra per noi.
Il formato, come accade per molti silent books, è particolare. Il libro si presenta ai nostri occhi alto, ma stranamente stretto.
La copertina e il formato rimandano a un’ambientazione appartenente a un tempo lontano: quello dei grandi eroi normanni o della letteratura romanza, di un Medioevo un po’ arabeggiante fatto di prodi guerrieri e pulzelle da trarre in salvo.
Cominciando a sfogliare il libro incontriamo in effetti un bel cavaliere, che si dirige imperturbabile e fiero verso un cavallo nero riccamente bardato.
I capelli lunghi, sciolti sulle spalle, si muovono al vento mentre, reggendo in una mano la spada sguainata e con l’altra uno scudo, il guerriero cavalca, come sospeso, oltre un burrone, scaccia uccelli che planano dal cielo su di lui e combatte contro temibili serpenti che si aggrovigliano sotto di lui.
Come un novello Ulisse o, ancor meglio, come il prode Orlando, evita una pioggia di frecce, affronta una tribù di giganti con un solo occhio, sorvola una distesa di enormi e affamatissime piante carnivore, fronteggia mostri e esseri di ogni genere.
Su e giù, giù e su. Subito non lo si nota, ma piano piano ci accorgiamo che l’eroe e il suo destriero continuano a scendere e salire, a muoversi nella pagina.
Prima di arrivare alle ultime pagine e scoprire quale sarà il loro destino, vi consiglio di tornare indietro e sfogliare nuovamente l’albo, lasciando andare la mente a libere associazioni. Prima piano, poi veloce, poi di nuovo piano.
Ora chiudete per un attimo gli occhi. Potrebbe venirvi un piccolo sospetto, come un lieve solletico, su chi sia davvero quel coraggioso cavaliere e dove si trovi.
– Vuoi vedere che…Ma no! – direte. Invece sì. Tutto torna. Il formato, i colori, la grafica. Persino la carta patinata che rende tutto più solenne e aggiunge luminosità.
Mi raccomando: leggete la dedica che precede l’inizio della storia e anche la breve biografia dell’autore che si trova dopo la sua conclusione. Tutto si trova lì per un motivo, per completare il quadro, per stupirci.
Buona lettura ai bambini. Buona lettura a chi tornerà bambino.