Di libri sul puerperio, lo svezzamento e i primi 1000 giorni di vita dei bambini ce ne sono tanti, tantissimi. Ma poi?
Cosa succede, una volta che questi piccoli esserini cominciano ad essere autonomi, a esprimere gusti e desideri, a voler scegliere da soli cosa indossare? Insomma, a far valere la propria identità? Annalisa Monfreda, giornalista e direttrice di Donna Moderna e Starbene, ha condiviso i suoi pensieri a riguardo nel libro “Come se tu non fossi femmina – Appunti per crescere una figlia” (Mondadori).
Quando ero incinta desideravo ardentemente che il fagiolino che mi stava crescendo nella pancia fosse una femmina. Un po’ perché sono cresciuta circondata da donne (mia mamma, mia sorella, la mia nonna materna), un po’ perché per i miei genitori e per i miei suoceri sarebbe stata la prima nipotina, dopo 4 maschi.
Ma soprattutto perché credo nella caparbietà e nello straordinario potere delle donne di fare quello che desiderano ed ero curiosa di vedere una mini-Beatrice scorrazzare per il mondo alla ricerca della propria strada.
Fatto sta che alla fine è nata proprio una bambina.
E adesso?
Crescere una figlia femmina può sembrare facile: tutti dicono che le bambine sono più tranquille, di carattere, meno scalmanate rispetto ai maschietti. Che è come se avessero già insito nel DNA il gene delle buone massaie.
Ma non è così che voglio crescere la mia bambina. Non sarò certo io a fare di mia figlia un angelo del focolare!
Come se tu non fossi femmina
Per fortuna sono incappata nel libro di Annalisa Monfreda. Più che un romanzo, un testo autobiografico, scritto come un lungo diario da donare alle sue due figlie, dopo un viaggio on the road per sole donne.
Lungo il percorso, fatto di esplorazioni nella natura e strade sbagliate, l’autrice abbozza 50 lezioni basate su esperienze personali e storie di vita, che puntano a superare gli stereotipi di genere.
Consigli, da mamma a figlie (tutte, non solo le sue), per non perdere mai la strada del desiderio e non lasciare che siano altri (persone o preconcetti) a condizionare la nostra vita.
Eccone alcuni:
- Celebrare i fallimenti
- Riconoscere i propri limiti e sfidarli di continuo
- Curare la propria felicità
- Allenarsi a riconoscere e segnalare la bellezza
- Nutrirsi di grandi libri
“Essere nate femmine non è un fardello e neppure un privilegio. Ci sono state donne che hanno lottato perché oggi voi possiate credere con naturalezza che ogni cosa vi è possibile”.
In questo libro c’è tutto quello che anche io e voi vorremmo insegnare alle nostre figlie. Scritto con uno stile leggero e premuroso, proprio come quello di una mamma, “Come se tu non fossi femmina” stimola verso una riflessione sulla società odierna e su quella futura, in cui cresceranno le nostre ragazze. Cercando di vedere tutto da una prospettiva nuova, quella di donne che non sono più chiuse dentro uno stereotipo, ma libere di essere felici, a modo loro.