C’era una volta un topo chiuso in un libro…
[Monique Felix, Edizioni EL, 1981. Età di lettura: dai 2 anni]
Nel 1980 Monique Felix dava alle stampe con Éditions Tournesol un libricino rosa, quadrato e dalle dimensioni particolari: appena 15 x 15 cm.
Non si limitò però a stupire il lettore con il formato dell’albo, ma anche con il suo contenuto: nessuna parola, ma solo immagini estremamente chiare e nitide che si susseguono su un fondo bianco facendo quasi venire la tentazione di scorrerle veloci per ottenere un effetto simile a quello dei primi cinematografi.
“C’era una volta un topo chiuso in un libro…” è uno dei primi silent books che approderanno in Italia e a portarcelo sarà la casa editrice EL, da sempre attentissima nel proporre al pubblico più giovane libri stimolanti da un punto di vista culturale, ma anche ludico e formativo.
Questo piccolo albo, in particolare, racconta la storia di un topolino che si ritrova imprigionato proprio nel libro che teniamo tra le mani! Per cercare di uscire le prova tutte, fino a che non gli viene un’idea: i libri sono fatti di carta, quindi basterà mangiare la pagina e sgusciare via.
Con pazienza, il topino sgranocchia meticolosamente il bordo della pagina nella quale si trova, partendo da un angolino in basso. Prima di finire però, l’animaletto solleva un po’ la carta e ci consente di sbirciare con lui ciò che lo attende fuori.
Vediamo un’aia, dominata da una bella fattoria con il tetto rosso e un campo alle sue spalle, dove un uomo sta guidando un trattore.
A quel punto al topo non resta che terminare la sua opera, sfilare piano piano il quadrato di carta e farne un bell’aeroplano con cui volare libero nel cielo.
Mentre il topino si prepara, si apre ai nostri occhi la visione di un paesaggio di campagna che prima avevamo soltanto intravisto. Immersi nella vita quotidiana di quel luogo, vediamo le nubi rincorrersi nel cielo mentre un automobilista strombazza bloccato dietro a un trattore. Poi, girando pagina, viene a piovere e una bimba corre in casa, mentre le mucche cercano riparo sotto agli alberi. Infine torna il sole e si dipinge nel cielo un bellissimo arcobaleno.
Ora il topo è finalmente pronto. Sale sul suo aeroplano di carta e vola via, diretto verso un campo di grano
Quel topolino, con la sua determinazione e il suo ingegno, trasforma il libro in una finestra per sé e per ilo lettore, che si immerge nel libro abbandonando la propria realtà per poi sbucare da un’altra parte, in un altro luogo che non è più quello da cui è partito.
Albo tenero e bellissimo, con una storia semplice, ma vivace e stimolante anche per i più piccoli (forse persino sotto ai 2 anni, prestando un po’ di attenzione alle pagine), tanto da meritare nel 2010 il Premio Andersen.
Le illustrazioni, uniche protagoniste, sono lo specchio dei sentimenti del topo, ci parlano del suo impegno e della sua caparbietà, ma soprattutto ci fanno sentire il vento fresco e il sole caldo di quel paesaggio di campagna, come se davvero avessimo aperto una finestra su un altro mondo.
Buona lettura!