Ogni volta che finisce qualcosa e ne inizia un’altra, soprattutto in tema di anni, la sottoscritta stila una lista lunghissima di buoni propositi.
Ho fatto talmente tanti buoni propositi nella mia vita che non ne ricordo neanche la metà. Io ne faccio praticamente ogni giorno, non solo ogni fine anno, e questo dovrebbe farmi riflettere, lo so.
Mi consolo pensando che tre quarti della popolazione mondiale si trova nella mia stessa situazione. Non che il fatto di non riuscire a realizzare i propositi che mi pongo mi faccia stare male, sia chiaro, mi fa riflettere, mettiamola così.
Perché? Spesso mi chiedo perché! Capita anche a voi?
Ogni volta buoni propositi diversi? No, spesso sono doppi, tripli, fatti e rifatti, il problema è che ho un grosso problema a mantenerli. Parto bene e poi perdo la strada, anzi, percorro inevitabilmente quella sbagliata!
Questo inizio anno non ne ho fatti! Nessuna lista, nessuna promessa, niente di niente o quasi.
Ho pensato solo ai miei figli.
Avevo promesso di non urlare più. Promessa non mantenuta. Avevo promesso più tempo con loro. Promessa non mantenuta. Avevo promesso un sacco di promesse e non le ho mantenute.
Non credo che questo faccia di me una pessima madre. Fa di me una madre normale. Non perfetta ma nella mia imperfezione ci sto bene.
Stabilito che non mi strappo i capelli, ho pensato che non perdere l’abitudine di fare buoni propositi fosse una buona abitudine. Ho ristretto il campo, ho ristretto i destinatari, ho drasticamente dimezzato il numero dei propositi.
Le vacanze di Natale stanno finendo, purtroppo o per fortuna, e io penso a come ho trascorso questo tempo con i bambini.
Ho capito che do troppo per scontato il tempo con loro. Do troppo per scontati loro, la loro presenza.
Li sento muoversi per casa. Ridere, giocare, litigare. Mi basta. Mi bastava.
Ho perso tempo e non solo. Anche stavolta ho perso qualcosa. Ho trascorso giornate intere con loro eppure ho la sensazione di aver perso qualcosa di loro. Ero lì ma la testa altrove. Accade spesso, purtroppo.
Arrivo a sera, li metto a letto e mi chiedo: cosa abbiamo fatto oggi?
Quello che hanno fatto loro lo so, quello che abbiamo fatto insieme no. Non lo ricordo perché spesso non ho fatto niente assieme a loro.
Li ho accontentati in tutto, lasciati liberi di fare ciò che volevano ma spesso più per un mio bisogno di non averli addosso, intorno, non perché davvero ho capito i loro bisogni.
I loro bisogni spesso confusi con capricci e viceversa.
Adesso che mancano pochi giorno alla normalità, che voglio tantissimo, inizio a sentirmi in colpa e a fare propositi. In realtà ne basta uno, solo uno.
Un solo proposito per questo 2017, che se riuscissi a mantenerlo davvero sarebbe un successo.
Non per forza buono, sicuramente il più importante!