Vacanze ne abbiamo… anche pensieri sparsi, come ogni lunedì!
I primi venti giorni di questa lunghissima estate 2015 sono già trascorsi e se mi fermo a pensare non so bene cosa raccontarvi. O meglio, di cose da raccontarvi ne avrei e tante ma arriva un momento in cui bisogna dire basta e staccare.
Non per me. Non solo per me. Per me e per chi mi circonda. Loro non hanno scelto le mie scelte, loro le subiscono (se così posso dire) e non è giusto.
Rallentare per fare il punto della situazione. Ne avevo già parlato in un altro post e adesso, qui, al mare con loro, è arrivato davvero il momento di farlo. Serve a me, serve a noi.
Qui è una dimensione quasi surreale. Il sole bacia la pelle, la sabbia scotta i piedi, il vento asciuga i capelli, il rumore del mare è la colonna sonora delle lunghe giornate. Guardo i bambini abbronzati che camminano a piedi nudi come degli zingarelli e il cuore mi esplode di gioia. Semuel si confonde sugli scogli, Carlo fa immersioni e Vittoria, come una vera principessa, si rinfresca in riva al mare. Sono uno spasso, sono divertenti. Ogni giorno una scoperta, un progresso e io? Io penso ai soliti maledetti numeri che non mi porteranno a niente, lo so. Ditemi voi se si può essere così…
Mi son chiesta in altri post se ne valesse la pena e la risposta è no, non ne vale mai la pena, questa è la verità. L’ho detto! Il lavoro è lavoro, anche se bello, ma i loro momenti valgono più di mille collaborazioni, vederli crescere e esserci ha un valore che non si può calcolare.
Queste ovvietà le scrivo per dirle a me stessa che spesso perdo di vista le vere cose importanti che la vita mi ha regalato per dimostrare a qualcuno qualcosa che non mi è stato chiesto di dimostrare.
Buona settimana!