Silenzio, per modo di dire, ci sono i muratori con il trapano, no comment. Sono usciti tutti, tranne la Vitto, la mia fedele assistente. Sta schiacciando un pisolino e io ne approfitto per fare due cose in casa e scrivere.
Oggi sono in ritardo, tremendo ritardo. Solitamente scrivo la domenica sera, questa volta no. No apposta perché è stata una domenica molto intensa che si è conclusa solo quando ho chiuso gli occhi con il Punì vicino, un giorno ancora.
Quando si sistemano gli ormoni dopo il parto? Io credo di averli ancora per aria. Sono molto tesa. Mi arrabbio per tutto, non ho pazienza. Beh quella non l’ho mai avuto però questa settimana la situazione è peggiorata molto. Pensate che ho portato Topino a fare una visita e mi sono arrabbiata con la dottoressa come non mi era mai successo. “Mamma mi hai fatto vergognare” queste le parole di mio figlio, direi che posso passare ad un altro argomento.
Mentre vi scrivo c’è il Sig. Daniele che sta passando il disinfettante in terrazzo per evitare plotoni di zanzare quest’estate. Ecco a me dà fastidio. Lo fa da anni, sempre le stesse cose. Se ne sta fuori, fa il suo lavoro, non chiede niente eppure io oggi, adesso, non lo sopporto.
Vi è mai capitato un periodo così?
A parte il mio umore, è stato un week end intenso. Un fine settimana di quelli belli, dove si fanno tante cose tutti insieme. Sabato dai miei e ieri al lago.
I bambini sentono il mio nervosismo, lo noto, e cercano il papà. Il papà, che soggetto! Ieri li ho osservati molto e bene, che complicità. Ero un po’ gelosa. Io servo per i bisogni primari, il papà per tutto il resto. Per ridere, giocare, scherzare. E’ vero, non sono di compagnia però, magari, se mi coinvolgessero…
Credo che il mio stato d’animo dipenda anche dal fatto che ho una grossa scadenza da rispettare e ho paura di non farlo. Ho paura di non riuscirci, di non farcela. Voglio sempre fare mille cose e poi entro in panico. Se non riuscissi a finire questo lavoro credo che per me sarebbe un duro colpo, difficile da accettare. Voglio essere positiva, ce la farò, devo farcela. Non è da me piangermi addosso, non voglio farlo, solo voglio condividere con voi che mi capite sempre.
Ovviamente in tutto questo le lacrime scendono tipo fiume in piena, inutile dirlo. Ieri, dopo un pomeriggio bellissimo in cui ero incavolata nera, non ho capito bene il perché, sono arrivata a casa e ho pensato bene di dire al Puni che lui si meritava di meglio, che io ero un errore. Lui mi ascolta (sono andata avanti per una bella mezz’ora), mi guarda, poi sereno e serafico mi dice “Ok è uno di quei periodi in cui vedi tutto nero. Tranquilla io ti amo lo stesso. Adesso mi faccio una partita a Clash”.
Quando uno ti risponde così dopo che tu piangi e ti disperi, cosa vuoi fare? Voi cosa fareste? Io son rimasta zitta e mi son fatta coccolare dal mio Rospetto. Topino ha pensato bene di andar via a gambe levate, oratorio fino alle 7, chiamalo scemo!
Per concludere la giornata, ieri sera, a letto, gli ho chiesto “Secondo te sono ancora in crisi post parto?”. “Amore voglio sperare di si!”
Buon lunedì!