Apri bene gli occhi.
Un punto esclamativo in questo titolo ci starebbe davvero a pennello, perché quello del coniglio in copertina è un invito, una sfida, un grande gioco.
“Apri bene gli occhi e scopri i colori. Apri bene gli occhi e impara a guardare. Apri bene gli occhi e vieni a giocare con me!” recita infatti la quarta di copertina.
Allora apriamo bene gli occhi per prima cosa e poi apriamo anche il libro. Subito appaiono due occhi chiusi.
“Prima di tutto, chiudi gli occhi” ci viene chiesto. Ma come! Eppure il motivo c’è: bisogna chiuderli per immaginare le forme di un paesaggio di montagna e un solo colore che ricopre tutto: il BIANCO. La neve, la calma, il silenzio. Il respiro che si fa lento. Poi gli occhi si aprono, assieme alle pagine che, come una finestra sul mondo, dischiudono un paesaggio ricco di particolari.
Guarda bene. Cerca. “Scopri TUTTO quello che è BIANCO”. Vedi la volpe? Il cavallo lo vedi? E papà coniglio dove se ne starà andando? Il nostro sguardo prima si ferma sui dettagli da cercare, poi spazia all’interno dell’intero paesaggio. I nostri occhi sono pervasi di bianco come non mai.
Chiudi. Immagina. Apri. Chiudi. Immagina. Apri.
Così di pagina in pagina, di colore in colore, il libro ci chiede di immaginare e poi esplorare, di esercitare la fantasia, ma anche lo sguardo. Dopo il bianco arriva il BLU, poi il VERDE. Ed ecco il GIALLO ed il ROSSO.
Il cielo cambia, muta il paesaggio, scorrono le stagioni. Il blu piano piano si fa spazio nel bianco, il verde invita a salutare la primavera. Il giallo e il rosso invece ci parlano del sole caldo, dei prati fioriti e dell’estate. Affacciandoci a ciascuna delle finestre e osservando il mondo da lì, aiutiamo papà coniglio a trovare tutti i suoi cuccioli. C’è chi gioca, chi si nasconde e chi raccoglie goloso dei frutti. Per ogni colore ci viene domandato di trovare qualcosa di diverso: dei fiorellini blu, una rana che si confonde nel verde del prato, il tubo giallo per innaffiare, un pettirosso.
Poi arriva la sera, assieme al colore MARRONE. Papà coniglio rincasa coi suoi coniglietti, mentre l’orso ronfa già nella sua tana. Tutto si tinge di autunno, le foglie colorano il prato e bisogna stare attenti a non confondere il riccio con una di esse.
Infine cade la notte. Eccoci al buio. Tutto è NERO. Nel nero cosa mai ci sarà da vedere? Eppure qualcosa c’è. La luna illumina il contorno delle cose e ci fa scoprire che anche nel nero esistono molte sfumature: quella del micione che passeggia nel prato; quella del maiale che si è appisolato nello stagno; quella del gufo che ci spia con i suoi occhioni da un albero, pronto a spiccare il volo.
Questo librotto dalle pagine consistenti, fatto per essere aperto sul tappeto e messo steso o anche in piedi così come l’ho fotografato io, mescola in maniera riuscitissima alcuni tra i tipi di libro più amati dai bambini: il cerca-trova (tecnicamente si parla di wimmelbuch), il libro con le finestrelle, il libro sui colori e – non da ultimo – il silent book a cui un pochino si richiama per l’imperativo che spinge a guardare più che ad ascoltare.
Si tratta sicuramente di un libro che non stanca e che può essere goduto da diverse fasce di età: dal bimbo di 3 anni, che riconoscerà forme, colori e personaggi, a quello di 6 che si divertirà ad indagare i dettagli più minuziosi. Insomma, l’unica controindicazione è che potrebbe non stancare mai!
Buona lettura