Abbaia, George
[Jules Feiffer (testo e illustrazioni), Salani, 2010. Età di lettura: dai 3 anni]
George è un bel cagnolino, col pelo marrone e due grandi orecchie che mettono allegria.
George però non abbaia. O meglio, quando la sua mamma lo sprona dicendo “Abbaia, George”, lui fa “Miao”, poi “Qua qua”, poi “Oink” e infine persino “Muuu”.
La poverina, prima stupefatta e poi un tantino disperata, cerca di convincerlo che così non va! I gatti fanno “Miao”, le papere fanno “Qua qua”, i maiali fanno “Oink” e le mucche fanno “Muuu”. Ma i cani no! I cani fanno “Bau”, caro George!
Niente da fare, per quanto ci provi la mamma non riesce proprio a capire cosa sia accaduto al suo George!
Allora lo porta dal veterinario che arriva “subito al fondo del problema” e ci arriva nel vero senso della parola.
Infatti, infilato un bel paio di guanti, il dottore fa aprire la bocca a George e fruga a fondo, molto molto molto, davvero molto a fondo!
Dalla pancia di George, sotto gli occhi strabiliati della sua mamma, escono prima un bel micione, poi una papera, poi un maialino e infine un’enorme e pacifica mucca.
Finalmente alla solita richiesta “Abbaia, George” George fa un bel “Bau”! Era ora! La mamma è talmente contenta che bacia il veterinario, George e anche tutti gli animali usciti dalla pancia di George.
Vorrebbe mostrare al mondo il suo piccolo, di cui ora è così orgogliosa!
Perciò sulla via di casa porta George in mezzo alla gente. Questo suo entusiasmo però viene premiato in un modo inaspettato. Quando chiede a George di abbaiare nuovamente, lui tutto contento le risponde con un bel “Ciao!”.
Questo albo , vincitore per la sezione “Crescere con i libri” del Premio nazionale Nati per Leggere, è una storiella buffa fino ai limiti del nonsense.
George sa rendere divertente anche la visita dal tanto temuto dottore e, tra una risata e l’altra, intanto insegna ai bambini il verso degli animali più comuni.
La cosa più bella però è che George, nel suo piccolo, mostra come si possa uscire dagli standard, da quello che sembra normale ed essere se stessi. Assurdo che George non abbai e faccia invece “qua qua”. Assurdo? Macché! Io direi originale, diverso, unico. Direi semplicemente George.
Buona lettura e buona Pasqua