Io, loro e la nanna. La mia esperienza
Se esistono delle regole per far addormentare i bambini io con Semuel le ho infrante tutte.
Se ci sono delle cose assolutamente da non fare io, sicuramente, le ho fatte tutte.
Se le mamme perfette, ai tempi, avessero tenuto i loro saggi consigli per loro, sicuramente mi sarei risparmiata tante lacrime.
Eh già, quando è nato Semuel ero totalmente impreparata alle notti in bianco e mio figlio era totalmente impreparato alla nanna notturna, anche a quella pomeridiana, era impreparato alla nanna in generale!
Diciamo che ci ha messo un anno abbondante a capire che di notte si dorme, che la mamma non è una giostra e che la nanna è una cosa meravigliosa!
Poi l’ha capito ma quelle ore di sonno perse non me le ridarà nessuno, me ne sono fatta una ragione e ho giurato a me stessa che mai e poi mai, con un altro figlio, avrei praticato il co-sleeping.
Con Semmy non è stata una scelta, era puro istinto di sopravvivenza, ma fa lo stesso, ho capito che era cosa per me.
Con Carlo, memore di un anno di notti in bianco, ho pensato bene di fare gli stessi errori (forse qualcuno meno), se errori si possono chiamare.
Dopo un anno però sono corsa ai ripari e ho provato a dargli un’abitudine alla nanna.
Abbiamo provato, perché il Puni è stato il mio partner in crime, fondamentale!
Abbiamo deciso di creare una routine, cosa che con Semuel non ero assolutamente riuscita a fare.
Avevamo sentito, qua e là, che tutti lo facevano con grandi risultati, così ci abbiamo provato e ci siamo riusciti!
Ogni sera facevamo le stesse cose. In maniera metodica, senza mai modificare una virgola. Bagnetto, lettino, libro, bacio, saluto, luce spenta, sempre alla stessa ora.
Ogni sera dopo la luce spenta lui iniziava a piangere.
Così per sette/otto giorni, ogni giorno sempre meno finché non ci salutava anche lui e chiudeva gli occhi sereno.
Abbiamo ripreso a dormire soli nel nostro letto per tutta la notte e lui a dormire le giuste ore di sonno comodamente sdraiato nel suo lettino.
Non abbiamo scoperto l’acqua calda, solo il metodo giusto per noi e il nostro bambino.
Vittoria praticamente ha imparato tutto da sola. Con lei ho, abbiamo, adottato un metodo mai adottato prima.
L’ho fatto per necessità. Avevo i suoi fratelli da gestire, molto più impegnativi di lei e lei deve averlo capito.
Semplicemente la sdraiavo nel suo lettino e le davo la buona notte. I problemi sono iniziati dopo, a 12 mesi circa, quando ha pensato bene di smettere di dormire, forse credendo di aver dormito troppo.
Abbiamo creato anche con lei una routine.
Adesso i miei bambini alle 21 sono tutti nei loro lettini e dormono.
Tutte le sere prima di andare a nanna facciamo il bagnetto, poi una storia, una coccola, due chiacchiere col grande e si spegne la luce. Sono certa che un domani mi, ci, ringrazieranno.
E’ fondamentale, secondo me, creare un’abitudine al sonno. Hanno bisogno di una routine anche per la nanna.
C’ho messo tre figli e millemila ore di sonno perso a capirlo.
[Post in collaborazione con Mellin Fidati del cuore]