Baby shower, perché no?
Avrete sicuramente già visto la festa, nei film americani, in cui le amiche, attorno alla futura mamma, fanno dei giochi divertenti mangiando caramelle e dolcetti. Questa festa si chiama “baby shower”.
Il nome può sembrare strano, “doccia del bambino”. Deriva dal fatto che la festeggiata è letteralmente inondata di regali, da qui l’immagine della doccia.
In tutti i baby shower che si rispettino, la torta di pannolini non può mancare, è un regalo originale che permette di mettere insieme piccoli regalini e pannolini in un modo grazioso.
Generalmente, il party si svolge attorno al settimo mese di gravidanza, le nausee sono un lontano ricordo (si spera…) e il parto è ancora lontano quindi, la futura mamma, è nel periodo ideale per profittare al meglio della festa.
Una variante moderna, il “Gender Reveal party”, consiste nel rivelare il sesso del futuro nascituro durante la festa, a volte neanche i genitori lo conosco ancora!
Dopo un’ecografia, il medico scrive su un foglio se sarà un maschietto o una femminuccia, la busta verrà consegnata alla persona incaricata di organizzare il party.
Ci saranno poi diversi modi di svelare il segreto; lanciare confetti di un colore, fare preparare una torta con interno del colore rosa o azzurro, si capisce solo tagliandola…
All’origine, questa festa era l’occasione per scambiarsi esperienze in materia di parto e di maternità, oggi è molto in voga nei paesi anglosassoni ma anche in altre parti del mondo.
Nella cultura degli indiani Navajo, le donne si riunivano attorno alla futura madre e l’accompagnavano in un rito di passaggio spirituale : il “blessing way”.
In Cina esiste la “mun-yut” o “red egg and ginger party” festa dell’uovo rosso e dello zenzero, si festeggiano la nascita e il primo mese del bambino: gli invitati portano soldi e presenti in una busta rossa.
I genitori del nascituro offrono uova dipinte di rosso e zenzero, simboli di felicità e rinnovo della vita.
Si festeggia anche in Sudafrica e Sudamerica.
In Italia, come viene percepita questa festa?
Anche se a qualcuna piace molto questo nuovo trend, la superstizione è ancora radicata. Festeggiare l’arrivo di un bambino o fare regali prima della nascita porterebbe sfortuna.
Ma il baby shower è un modo di festeggiare la gravidanza e la futura mamma, non il nascituro.
La gravidanza è un momento prezioso nella vita di una donna e merita, secondo me, di essere celebrato, magari in modo gioioso e spensierato.
Esiste comunque un’alternativa: la festa della nascita! In pratica, un baby shower post-nascita, una festa di benvenuto al nuovo arrivato.
Negli Stati Uniti, si chiama “Sip and See” (letteralmente “bere e vedere”), questo party riunisce parenti ed amici per “bere” qualcosa e “vedere” il neonato.
Può essere stancante per la mamma che magari ha dormito pochissimo la notte precedente, ma almeno, permette di concentrare in una sola volta le visite di parenti e amici.
Sempre negli Statu Uniti, dove non sono mai a corto d’idee, hanno inventato una nuova festa il “daddy shower”!
Gli amici e il futuro papà si ritrovano attorno ad una birra e scambiano consigli e pareri sulla nuova vita che l’aspetta.
Il ruolo del padre si è considerevolmente evoluto negli ultimi decenni, cosi come la società.
Tempo fa, quante di noi avrebbero organizzato un addio al nubilato? In qualche anno è diventata la regola per quasi tutte le spose.
Scommetto che in futuro, nuove feste, nuovi festeggiamenti prenderanno piede, facendo scomparire antiche credenze popolari.
E voi, cosa ne dite, vi tenta l’esperienza del baby shower o preferite aspettare la nascita del bambino per festeggiare con una “festa della nascita”?
Elena Pistolesi