Libri per piangere, ne abbiamo bisogno? Anche no! Oggi parliamo di libri per… raccontare un figlio e far piangere le mamme. Come se noi mamme non piangessimo già abbastanza!
Libri che troviamo nel reparto bambini ma che parlano dritto al cuore delle mamme e dei papà. Sono libri-regalo, dei tesori da custodire per i propri figli quando saranno grandi e a loro volta genitori e potranno realmente comprendere il terremoto di emozioni che ci hanno scatenato
Un giorno – Alison McGhee
Una mamma si rivolge alla figlia. La rivede neonata, alle prese con le prime esperienze, e poi la guarda dormire bambina, immaginandole il futuro. Pieno di tenerezza e avventure, gioie intense e dolori profondi, addii e ritrovarsi. Un augurio di buona vita con un testo leggero e poetico, illustrazioni delicate, che scavano senza sforzo nel legame tra una madre e una figlia. Un gioco sleale che vi farà piangere a dirotto dall’inizio alla fine, o solo alla fine se non avete la “lacrima in tasca” come me. L’ho sfogliato la prima volta in libreria a New York, per decidere se comprarlo in inglese (in italiano quel periodo era esaurito ovunque). Mio marito mi ha trovata singhiozzante nel reparto bambini. L’abbiamo comprato.
La prima volta che sono nata – Vincent Cuvellier, Charles Dutertre
Anche qui una mamma e una figlia, in un percorso circolare da nascita a nascita. Qui è una donna che racconta la sua crescita, dalle scoperte di bimba a tutti quei piccoli passi che l’hanno fatta arrivare dov’è. Le coccole di mamma e papà, e poi le avventure, i primi trucchi, le amicizie, il primo amore, le delusioni, l’incontro con un ragazzo speciale e, poi, quella figlia. Tante “prime volte che…” che commuovono ancora e ancora perché sono universali e particolari insieme. Le illustrazioni vagamente fumettose evitano l’effetto sdolcinato, ma lasciano intatta la tenerezza. Nota a piè di pagina: ha pianto anche il papà.
Mamma, prima dov’ero? – Davide Calì
Un bambino si interroga: dov’ero prima di nascere? E la mamma racconta di averlo sentito nel vento, nella neve, nel fuoco, nel mare. Il suo arrivo è il frutto di una lunga storia d’amore. In ogni pagina ci sono sempre loro, quella mamma e quel papà che passo a passo hanno costruito il loro rapporto fatto di momenti e sensazioni, fino a che “negli occhi di papà e nella sua bocca” e poi “nella mia pelle e nel mio corpo” lui è arrivato. Un libro le cui illustrazioni non mi avevano convinta a prima vista, e sicuramente non il mio preferito della carrellata. Per me ha avuto bisogno di essere riletto più volte, meditato un po’ di più. E allora ci ho rivisto tanto di me, di noi, di quei momenti in cui di figli non si parlava, ma c’erano. Era lì l’idea, nella nostra coppia che cresceva, nei viaggi, nei momenti pigri, negli abbracci. Tutto portava a quel momento in cui ci siamo detti “facciamolo”. E mi sono commossa, a ripensarlo.
Felicità…
Ancora la coppia McGhee-Reynolds, in un albo più al maschile, ma come spesso accade valido anche per l’altro sesso. Little boy è il titolo originale, ma quello della traduzione italiana lo rende più universale. Un bambino e le sue avventure, una giornata dall’inizio alla fine densa di eventi. Un cane, uno scatolone, la voce del papà che canta sotto la doccia. Momenti che si susseguono lievi, illustrazioni della stessa delicatezza di quelle di “Un giorno”, perfetto come regalo per un papà e il suo bimbo (e un magico scatolone). L’unico lato leggermente spiazzante è l’assoluta assenza della figura materna dalle pagine, ma in fondo va bene anche così: il papà fa la doccia, fischietta e cucina, magari la mamma è al lavoro, oppure è barricata in bagno per godersi quei 10 minuti di pace quotidiani.
Molto prima di te
C’era una volta…un uomo che desiderava un “omino”. E fin da quando è piccolo prova a crearlo, per tentativi ed errori. Da bebè lo disegna, ma viene lavato. Poi lo costruisce con i sassi, ma il fiume lo porta via. E ancora lo crea di sabbia, di grano, di fil di ferro. Ma ancora non basta. Ormai però è cresciuto, e dal mare arriva la risposta: una donna con cui creare questo “omino”, di un materiale indistruttibile. Un omino d’amore. Non sono tanti i libri in cui un papà racconta del suo desiderio di un figlio, e non solo di “quel” figlio, quello lì presente che ovviamente ama. Una paternità ampia, accogliente, un innamoramento per la vita che non nasce dalla conoscenza del figlio neonato, ma più atavica e profonda. Per tutti quei padri che hanno aspettato a lungo l’arrivo della donna giusta per darsi un seguito.
Conoscete questi libri per piangere? Avete pianto? Libri per piangere è ovviamente provocatorio, solo per far capaire che questi sono libri pieni d’emozione, che arrivano dritti al cuore di chi legge e chi ascolta.