Che lavoro fai?
Sono blogger!
Quindi non lavoro.
Veramente si, te lo spiego?
Chi mi segue lo sa. Io nella vita faccio la mamma, sono blogger e se proprio vogliamo aggiungere qualcosa sono anche scrittrice. Non ho scritto un romanzo, non ho scritto un Best Seller, ho scritto un piccolo librettino di cui sono molto orgogliosa. Intanto io l’ho scritto! Ma torniamo alla questione lavoro che mi preme molto.
Quello che io faccio nella vita con molto molto impegno non è considerato lavoro. Però io ho una partita iva, pago le tasse e guadagno qualcosina dal mio “non lavoro”. Non ho uno stipendio che mi permette di mantenere una famiglia ma ho delle entrate dichiarate.
Quindi, sono blogger e questo è il mio lavoro! E mi fa molto arrabbiare che quello che faccio non sia considerato un lavoro a tutti gli effetti. Agli occhi del fisco lo è, perché agli occhi di tutto il resto del mondo non lo è?
Non voglio dire che il mio sia un lavoro pesante. Non vado in miniera, non lavoro in fabbrica, non faccio i turni (anche se alcuni giorni lavoro molto più di 8 ore) e tante altre cose, ho comunque deciso di trasformare una passione in un lavoro e questo mi comporta molto molto impegno, stanchezza, gioie e dolori. Avrei potuto continuare a fare solo il lavoro di mamma invece ho deciso di aggiungere anche un secondo lavoro, quello di blogger.
Essere blogger non vuol dire solo aprire un blog e scrivere ogni tanto. Per me non è così. Essere blogger è uno stile di vita, un lavoro serio, impegnativo, divertente, appagante, stimolante. Ho la fortuna di essere blogger, ho la fortuna di fare un lavoro che mi piace, lo so, ma se il mio essere blogger mi permette, dopo anni, di monetizzare il mio tempo è solo perché ho deciso che il blog non sarebbe stato solo uno sfogo. Nato come sfogo è cresciuto, è diventato reale.
Io mi impegno tutti i giorni per fornire contenuti interessanti e nuovi a chi mi legge. Io rispetto i miei lettori come le aziende rispettano i loro clienti. Faccio quello che si fa normalmente nel mondo del lavoro considerato tale da tutti.
Questo post è lo sfogo di una blogger qualunque che tiene molto al suo lavoro e che si incavola tantissimo quando le aziende la contattano chiedendole di lavorare gratuitamente perché è una blogger. Anche la Ferragni è una blogger, provate a chiederle di scrivere un post gratuitamente. Probabilmente non risponderebbe neanche alla mail.
E poi, se ci sono agenzie e aziende serie che riconoscono alle blogger il loro lavoro perché altre non lo devono fare? Da fuori si vede solo l’apparenza ma anche questo fa parte del lavoro di blogger. Mai nessuno che si fermi un attimo a pensare “Però si impegna ogni giorno per trovare argomenti nuovi, per scrivere un post nuovo, per fornire informazioni”.
Mai nessuno non è vero, ho sbagliato, perché c’è una buona parte di pubblico, molto intelligente, che riconosce alle blogger il loro lavoro. Oggi ce l’ho con l’altra fetta di pubblico. Quella che è capace di criticare in modo distruttivo e mai per migliorare. Ce l’ho con quelle agenzie che mi trattano con sufficienza cercando di farmi credere che per me è un onore lavorare con loro. Che mi commissionano un lavoro tirando all’osso il prezzo e scocciate di dovermi pagare. Con quelle persone, perché dietro alle agenzie ci son persone, che sono in ritardo se hanno un appuntamento con me perché tanto io non faccio niente tutto il giorno. Che credono che il mio tempo non abbia un valore. Che credono che il mio lavoro non abbia un valore ma vogliono comunque lavorare con me. Chissà perché…
Più che parlare di lavoro forse è il caso di parlare di modo di lavorare. Lavorare bene e lavorare male, la differenza sembra macroscopica ma in realtà la linea che divide questi due modus operandi è molto molto sottile.
Io sono una blogger, questo è il mio lavoro e, nel mio piccolo, credo di farlo bene. Se tu la pensi diversamente non contattarmi, almeno per rispetto.
Ecchecavolo ragazze, non se ne può più! Io son consapevole che essere blogger è un lavoro “diverso” ma se fatto con impegno diventa una professione vera e propria. Non guardate solo le foto belle, i prodotti, i video, i post e mille altre cose frivole. Fate un passo indietro e cercate di capire quello che c’è dietro a tutto questo. Le ore di lavoro, le corse infinite, l’impegno mentale, lo studio, la ricerca e vita vera di una mamma-blogger.