Mattine veloci tra una commissione e qualche caffè. Pochi secondi ed è flashback.
Tanto quanto basta, per sentire ancora l’emozione dell’aria calda di luglio accarezzarmii le guance ,e il laccio del casco graffiarmi il collo, giacca di jeans slacciata. Allstars ai piedi rigorosamente alte e bianche.
Vedere un denim appoggiato su un tavolo di un importante negozio, è bastato quello a ricordarmi le più belle estati e in attimo ho di nuovo diciassette anni ,un Invicta a righe su una spalla, mai due, e la SMEMORANDA.
Lo prendo, ovviamente e voglio credere che sia una novità ma è solo una bugia [flashback].
Ma per certe cose non serve innovazione rimangono li ad aspettarti ogni qual volta la trasformazione sarà tra i tuoi pensieri e l’emozioni a perdere il tempo dei ricordi .
Che certe cose non cambiano mai e non serve inventare nulla di nuovo .
Ti aspettano in ogni stagione e ogni volta saranno nuove [flashback] .
Milioni prodotti cuciti acquistati amati persi regalati e forse qualche volta bagnati fradici, per vezzo per moda tra praticità e realtà, strizzato in vita dimenticato su un treno in un viaggio. Appeso al motorino o con costosi abiti di seta. Sulle spalle, quello del fidanzato, e fa subito Grease. Tornare a prenderlo in casa perché, < copriti che fa freddo.>
Quell’attitudine da Lillte black dress , perché quando uno è bello sta bene con tutto. Quella fragile e perdonabile vanità, unite alla presunzione di sapere che il suo posto o il suo apparire è in ogni dove adatto e perfetto. Quel voler far creder <non m’importa nulla>
Quel non curarsi di dove appoggi e forse di una taglia in più. Quel volersi distinguere più degli altri, quella sensazione tipo, sei una su un milione. Levi’s, Lee, Rifle.
Inestimabile se decorato da toppe spille e altri simboli a cui vogliamo dare significato.