Buongiorno e buon venerdì!
Ultimo giorno di lavoro ma non per tutti. Per molte di voi, che hanno figli che frequentano già le scuole, inizia un bel week end di compiti, stesso mio destino!
Vi dico subito che sono assolutamente favorevole ai compiti a casa. Le maestre di Semmy ne assegnano la giusta quantità e ben distribuita durante la settimana.
Diciamo che Semuel non deve passare il week end chiuso in casa, ma deve comunque fare qualcosa.
Mio figlio è un bambino di 10 anni perfettamente nella norma e con tutti i pregi e i “difetti” dei 10enni. Pensa sempre al gioco e agli amici. Per fortuna dico io perché sarebbe strano il contrario.
Molto bravo a scuola, non posso lamentarmi, anche se il suo livello di concentrazione su qualcosa che non sia un pallone da calcio è quasi pari a zero.
(Ditemi che è così anche per i vostri figli!)
Per questo motivo quando dobbiamo affrontare le lezioni da studiare c’è sempre una mezza tragedia. Studia, perché studia, ma gli pesa moltissimo, soprattutto perché si rende conto da solo che non ha ancora un giusto metodo di studio. Si impegna molto ma… che fatica!
Io tendenzialmente non lo aiuto nei compiti a casa (in quelli scritti), lo faccio solo se me lo chiede. Credo che lasciarlo libero di sbagliare, fare e non fare, sia la via giusta per renderlo indipendente e responsabile. Vi assicuro che i risultati ci sono. Inoltre, in questo modo le maestre hanno la possibilità di valutare realmente il livello raggiunto. Se lo aiutassi non sbaglierebbe niente e non è giusto! Mi accerto solo che li faccia tutti… almeno quelli che scrive sul diario! A volte capita che si dimentichi “involontariamente” di scrivere qualcosa, no comment!
Quando si tratta di studiare invece mi offro di aiutarlo, non è ancora capace. O meglio, non ha ancora trovato il suo metodo. Gli ho spiegato che il metodo di studio non è uguale per tutti. Che deve trovare quello che gli riesce più semplice per raggiunger il risultato desiderato.
Gli ho raccontato come studio io e gli ho suggerito un metodo abbastanza universale. Leggere un paio di volte e poi iniziare a ripetere, paragrafo per paragrafo. Solo alla fine ripetere la lezione completa. Gli ho anche detto che metà del lavoro lo fa a scuola se ascolta attentamente la maestre mentre spiega. Ovviamente mi dice “si lo faccio” ma credo che qualche parola, come dire, gli sfugga.
Immagino che a scuola le maestre gli abbiano dato qualche suggerimento su come impostare lo studio, ma ogni bambino è a sé e deve trovare la sua strada.
Secondo me un buon metodo è:
- leggere tutta la lezione un paio di volte per avere un’infarinatura generale.
- leggere una seconda volta e sottolineare
- ripetere per paragrafi, almeno una volta, e postillare.
- ripetere tutta la lezione.
Il punto due lo fa a scuola perché la maestra mentre spiega gli dici cosa sottolineare ma deve imparare anche da solo a riconoscere quello che è veramente importante sapere.
Per postillare è ancora piccolo, forse lo imparerà alle medie. Adesso perde troppo tempo se deve anche riassumere velocemente.
Nei giorni no, in cui è particolarmente stanco, per studiare una paginetta ci mette un’infinità, poi cade nello sconforto, piange e si dispera. Si dispera perché non vuole andare a scuola senza essere preparato. Questo gli fa onore senza dubbio, ma resta il fatto che non riesce a studiare bene. Spesso leggo io, gli spiego il paragrafo e poi ricomincia lui.
Ragazze dopo questa lunghissima descrizione della mia gestione quotidiana dei compiti di un 10enne passo la parola a voi e vi chiedo se avete dei metodi di studio per 10enni da suggerirmi. Barbatrucchi che non conosco o altro che possa aiutarmi e soprattutto aiutare il mio topino.
Intanto noi leggiamo e ripetiamo, leggiamo e ripetiamo, leggiamo e ripetiamo…