Educazione sessuale.
Vi racconto come l’ho affrontata io con mio figlio.
L’educazione sessuale è un argomento, ancora oggi, tabù per molti genitori e più mi confronto con altre mamme e più ne ho la conferma.
Credo che parlare, insegnare, ai nostri figli educazione sessuale sia un dovere morale che ogni genitore ha l’obbligo di assolvere. E’ troppo importante per affrontarlo con leggerezza… le cicogne rischiano l’estinzione!
Ho deciso di raccontarvi la mia esperienza perché credo di aver affrontato l’argomento nel modo giusto e può essere d’aiuto anche a voi. Quantomeno non mi sono sottratta al mio dovere. Ho cercato di rispondere alle sue domande sul sesso nella maniera che mi sembrava più giusta e semplice da capire per lui.
Quando mi ha fatto la classica domanda “Mamma come nascono i bambini?” non nego di essere stata assalita da un po’ di panico e non nego neanche di aver pensato, per un attimo, di raccontagli una bugia bianca. Poi però il mio senso del dovere ha preso il sopravvento (per fortuna) e ho risposto raccontando la verità. Una verità a metà, ho lasciato degli spazi bianchi da riempire.
La verità è che il panico mi è venuto non tanto per dover parlare di sesso quanto per il fatto di essermi dovuta confrontare con la realtà, nuda e cruda. Semuel sta crescendo. Semuel è cresciuto. A Semuel non posso più raccontare favole.
Vi racconto.
Da un po’ di tempo Semuel continuava a farmi domande sul sesso, passando dalla gravidanza. Ho sempre dato risposte vaghe, temporeggiato, pensato che fosse piccolo, che fosse ancora presto per parlare di sesso con lui. D’altronde io non avevo, non ho, alle spalle un passato in cui i miei genitori hanno fatto educazione sessuale ai figli. Io sono di quella generazione in cui era ancora un tabù parlare di sesso in casa, almeno nella mia, famiglia molto tradizionalista.
Semuel è figlio della nuova generazione e alla sua curiosità non potevo più non dare una risposta. All’epoca dei fatti aveva 9 anni e in testa tante idee confuse e sbagliate, ero già in ritardo.
Non sapevo da dove partire, avevo paura di sbagliare anche se ero profondamente convinta che fosse il momento giusto perchè era lui a chiedermi di affrontare l’argomento. Prima di iniziare con le “lezioni di educazione sessuale” ho lanciato un tweet per avere consigli e supporto da altre mamme che avevano già attraversato questa fase. Il coro è stato unanime “DIGLI LA VERITA’” e così ho fatto.
Visto che non sono una maestra di educazione sessuale ho comprato un libro come supporto. La scelta migliore che potessi fare. Ho letto il libro con Semuel e a lui è piaciuto. Lo vedevo interessato, senza malizia, molto curioso di imparare. Si è stupito di come la realtà fosse completamente diversa dalle cose che gli avevano raccontato gli amichetti e dalle convinzioni che aveva nella sua testolina. Ha affrontato l’argomento da bambino maturo. Ovviamente davanti a me perché con gli amici chissà… L’importante è che lui abbai chiarito i suoi dubbi.
Sono felice che abbia chiesto a me di parlargli di sesso piuttosto che chiudersi e affidarsi agli amici più grandi. Sono felice che non abbia avuto imbarazzo o vergogna e che tutto gli sia sembrato naturale… come in realtà è!
Se vi interessa utilizzare il libro che ho usato io potete acquistarlo qui, ma in commercio ne trovate davvero molti che trattano l’argomento. Questo libro mi è sembrato ben strutturato. Fa parte di un programma di educazione sessuale diviso in fasce d’età e deve essere letto con un genitore. Presto comprerò quello dedicato alla fascia 11-13. L’ho trovato davvero molto utile. Credo che l’ aiuto di un libro sia il giusto escamotage per togliere i genitori dall’imbarazzo e dalla paura di sbagliare, da un lato e dall’altro far meglio capire ai ragazzini che il sesso è una cosa davvero seria.