Caro nonno ti scrivo, così mi distraggo un po’
Da quando sei partito, per il viaggio più lungo della tua vita, la mia vita è cambiata completamente.
E devo solo dirti grazie perché io so, che dietro alla mia favola ci sei tu.
Tu che per me hai sempre avuto un debole, che non sei mai riuscito a nascondere. Diciamo che non ti sei neanche mai impegnato molto per nasconderlo.
Il giorno che ci hai salutato per sempre era il giorno del compleanno di Semuel e so che anche questo non é stato un caso.
Avevi organizzato tutto, ne sono certa.
Quel giorno non ho pianto, non tanto, visto che brava?
Si, hai ragione, solo con papà ma era inevitabile, lo conosci.
Ero serena.
Sapevo che era quello che volevi.
Sapevo che non mi avresti mai lasciata.
Sapevo che avevi voglia di rivedere la tua Piera, e il momento era arrivato.
Immagino il vostro abbraccio e le vostre lacrime, finalmente insieme, per sempre.
Vi siete mancati tanto, adesso nessuno vi separerà più.
Adesso vicino alla foto della nonna, sulla mensola della televisione ci sei anche tu. Stessa cornice, stesso fiore.
Quanto siamo stati bravi?
Le lacrime vorrei versarle adesso, mentre ti scrivo, ma non posso.
Non c’è nulla che non va, è solo uno di quei periodi in cui vorrei arrivare la Ronca e trovarti lì.
Vederti lì fuori seduto ad aspettarmi, con il tua paglietta in testa, una nazionale senza filtro in mano e la bicicletta parcheggiata al suo posto, guai a chi la tocca!
Vorrei tanto sentire la voce:
“Ta se sempar nervusa! Due ta ve? Va pian che taghè al pè pesant.”
Vorrei litigare ancora un po’ con te, così tanto per… forse per poi fare pace.
Mi manchi nonno Carletto, mi manchi tanto.
Avrei voluto farti conoscere Paolo, Carlo, Vittoria, Benedetta.
Avrei voluto farti dare tante mance al tuo Memmy. So che lo proteggi e lo guidi, ma averti qui sarebbe stato diverso.
Se penso alla tua reazione, quando ti ho detto come lo avrei chiamato, rido ancora.
“Mel sa ciama? Nan ma un nom nurmal?”
Non sei mai riuscito a pronunciarlo ed è diventato Memmy per tutti, ancora adesso.
Senti, so che non c’è bisogno che te lo dica, perché c’è il tuo rampino, ma adesso puoi stare tranquillo, La Ronca è al sicuro e per sempre.
Anche con quella roba lì del biologico, fidati.
Prometto solennemente che il salame non lo tocco, quello resterà nostrano per sempre e lo faremo per sempre come ci hai insegnato tu!
Dai nonno vado, grazie per la chiacchierata, come sempre mi hai dato le risposte che volevo.
Vado dai cuccioli e proverò a essere più tranquilla.
Tua Baba!
Caro Nonno, ti scrivo.
Nella mia vita c'è stato un uomo speciale che mi ha cresciuta e insegnato tante cose. Quelle cose che nella vita servono sempre, quelle che ti aiutano a rialzarti quando cadi e a non perdere mai la speranza quando tutto va storto. Un uomo che mi ha insegnato che la famiglia è vita e va difesa con i denti. Lui mi ha insegnato a imparare l'arte e metterla da parte senza mai farmi spaventare dalla fatica. Quest'uomo è nonno Carlo, Carletto per tutti. Il mio Super eroe.