Ogni tanto mi capita di riprendere in mano il mio libro, “Mamma Planner”, e sfogliarlo. So cosa c’è scritto ma mi piace rileggere, in maniera disordinata, a caso, quello che ho scritto. E rido. Rido di me, del mio coraggio o forse presunzione.
Quando lo faccio penso a quante cose sono cambiate nella mia vita da quel giorno. Da quando è stato pubblicato a quando le persone che hanno creduto in me lo hanno comprato. E non poche perché è andato in ristampa, chi l’avrebbe mai detto.
Io quello che ho scritto nel mio libro lo so fare davvero ma la mia vita non è così. La mia vita non è una tabella di marcia dalla quale non si può sgarrare. E’ una vita organizzata ma non troppo.
E probabilmente lo avete già capito.
“Impara l’arte e mettila da parte”
diceva sempre mio nonno. E io l’ho ascoltato.
Ho imparato a organizzarmi. Ho imparato che l’organizzazione spesso ti aiuta, nella vita quotidiana, nel lavoro, in molte cose. Ti aiuta a sopravvivere nella ragnatela di impegni quotidiani. Oppure ti aiuta ad avere la prontezza di rispondere che tutto va bene quando invece ti sei dimenticata qualcosa di molto importante.
Ho imparato anche che non si può avere sempre tutto sotto controllo e il controllo di tutto.
Ho imparato che la vita è anche imprevisto.
Ho imparato che non tutto si può programmare.
Ho imparato che la pasta scuoce anche se stai attenta.
Amo l’ordine, mi dà sicurezza, non cedo a chi dice che nel disordine si sta bene, che il disordine è libertà. A me l’ordine fa sentire libera. Resta il fatto che ognuno vive come gli pare.
Ho scritto un libro sull’organizzazione, non una Bibbia. Ho scritto un libro in cui ho messo nero su bianco quello che so fare ma che non per forza faccio tutti i giorni.
Io sono quella delle colazioni super organizzate perché la colazione mi piace, ma sono anche quella che ti fa diventare tutto il bucato rosa perché ha messo un capo rosso con i bianchi.
Sono quella che ti brucia il sugo perché sta parlando al telefono o carbonizza il pane perché inevitabilmente se lo dimentica in forno, sempre!
E sono anche quella che porta sempre in ritardo i bambini all’asilo, con il pigiama sotto la tuta, senza trucco e con il mollettone in testa. E chissenefrega!
Sì, dimentico la merenda e anche il cambio e sposto tutto all’ultimo perché ho dimenticato che c’era una festina di compleanno. E già, capita anche a me.
Poi sono quella che ti organizza la centesimo la vita se penso che ti serva aiuto. Oppure non permette a nessuno di caricare la macchina con le valigie, perché come lo faccio io nessuno mai.
So perfettamente che se voglio aver tempo per fare una cosa devo organizzarne mille altre. E visto che quando voglio fare qualcosa, la voglio fare a cuor leggero, mi organizzo. Così mi godo il mio tempo senza avere pensieri, perché ho sistemato tutto quello che dovevo sistemare.
Son fatta così!
Insomma io sono normale perché di wonder woman non ne esistono e quello che si spacciano per tali sono solo delle bugiarde.
Il mio libro compratelo perché è utile (e l’ho scritto io, eh) nei momenti di panico, quando vi cade addosso la dispensa o l’armadio esplode. Quando piangi davanti ai fornelli e invece del cucchiaio trovi nel cassetto della cucina una macchinina. Quando appena metti piede in casa vorresti subito riuscire perché pensi che inizia il lavoro vero, che quello in ufficio è stato solo un riscaldamento.
No, nel libro non mi rivolgo agli uomini perché io sono stata abituata così, ma nulla vieta che lo facciate voi. E’ un libro bisex anche se parla solo a un sex, basta interpretarlo nel modo giusto.
Va bene per chi ha una famiglia ma anche a un single o una giovane coppia. Va bene per tutti. Sono consigli, solo consigli.
Hai un problema sulla gestione di qualcosa? Pronto, apri il libro e trovi la soluzione. Poi lo richiudi.
“Mamma Planner” l’ha scritto una mamma con una vita organizzata ma non troppo.