Lei non è me, forse solo un po’…
Da piccola avrei voluto essere come mia mamma. Giocavo a imitarla, mi mettevo le sue scarpe, i suoi vestiti, sognavo un giorno di averli. Con gli occhi a cuore mi vedevo vestita come lei a bere il caffè con le amiche.
Crescendo l’amore è cresciuto ancora un po’ fino a diventare morboso, poi si è trasformato. Completamente. La vita mi ha portato a voler essere tutto tranne che lei. A non volerne somigliare neanche un pochino, in niente.
La vedevo lontana da me, mi sentivo diversa da lei, non sposavo più le sue scelte, non era più la mia amica. Ho persino odiato che fosse stata la mia amica migliore.
Perché una mamma non può e non deve essere amica della figlia. Complice si, amica mai.
E di questo, ancora oggi, ne sono convinta.
Ho promesso a me stessa che non sarei mai stata la mamma che lei è stata con me.
Non è stata una cattiva mamma. Mia mamma è tutto tranne che cattiva. E’ stata una donna che la vita ha messo alla prova e ha perso, tutto qua. Una persona troppo buona da fidarsi degli altri, troppo sola per riuscire a reagire.
Una donna a cui non puoi non voler bene. E questa cosa mi fa molto arrabbiare perché avrebbe meritato tutto ma non la vita che ha avuto.
Io, dall’alto della mia presunzione, per anni gliene ho fatto una colpa e a volte, ancora oggi, mi arrabbio perché è troppo buona.
Non mi ha mai detto no, non mi ha mai fermata nelle mie follie. Ha sempre assecondato le mie scelte fidandosi di me.
Avrei voluto ricevere tanti no, tanti schiaffi ben piazzati. Forse avrei voluto qualcuno che si fidasse meno e mi mettesse più alla prova.
Questo è ingiusto. Non si può pretendere che una persona sia diversa da com’è. Che affronti la vita diversamente da come la affronta.
Questo è il mio ragionamento da figlia egoista, perché i figli sono egoisti.
Lei non è me, è diversa da me, punto!
Tanto è semplice dirlo, quanto difficile accettarlo.
Poi sono diventata mamma e lei nonna. La migliore delle nonne. La classica nonna, quella che ti ama incondizionatamente, che ti coccola, che ti concede tutto. La nonna che tutti vorremmo avere. Quella che ho sempre sognato per i miei figli.
La nonna che i miei figli adorano. La nonna che mi ha aiutata a crescere serenamente Semmy senza fargli mai sentire la mia mancanza.
Perché era lì con lui. Io meno.
E’ andata così.
Oggi guardo mia figlia e rivedo me.
Più passo tempo con Vittoria e più penso a come sarà tra noi.
Vorrei che Vittoria fosse sempre capace di essere diversa da me.
Che fosse solo e sempre se stessa senza il desiderio di copiarmi.
Nel mio cuore vorrei essere sempre il suo esempio e non la copia.
Vorrei che fosse capace di guardarmi e decidere.
Vorrei essere la sua partenza e mai l’arrivo.