Con tre figli la media non è mai perfetta
ma spesso non conta…
Mancano tre giorni alla fine della scuola, della prima media, tre giorni alla chiusura di un anno scolastico che è passato lasciando un segno indelebile. Un anno in cui sono successe tante cose. La più importante è il suo cambiamento. E io non posso far altro che provare a fare un bilancio. Provare a fare una media, che non sarà mai perfetta, ma
non è importante, perché l’imprecisione di tutto quello che è accaduto è un capitolo di vita vissuta, da mettere agli atti, nel fascicolo
“diventare grande”.
In questi nove mesi di vita, scanditi da orari, da lezioni, da compiti, interrogazioni, feste, allenamenti e tanto altro, Semuel è diventato ancora un po’ più grande e io non ho fatto altro che assistere a questo cambiamento senza poter intervenire.
Il compito dei genitori è aiutare i figli a crescere cercando di fare il meglio per loro, provando a dargli la migliore delle educazioni. Lavorare duramente per spianargli la strada e regalargli il futuro più semplice possibile, ma arriva un momento in cui, anche i genitori devono fermarsi e fare il punto della situazione. Provare a fare una media del loro lavoro e aggiustare il tiro, oppure no.
Una media che non sarà mai perfetta quando sei genitore, anche se hai fatto un buon lavoro, perché la vita ti ha cambiato, inevitabilmente.
Un anno di scuola media volato senza che me ne accorgessi. Il mio Semmy è stato proprio bravo, ma oggi non voglio raccontarvi quanto sono orgogliosa di lui. Oggi voglio raccontarvi quanto sia stato meraviglioso e forte guardarlo cambiare. Si guardarlo, perché il lavoro più grande lo ha fatto lui.
Io e il Puni eravamo lì, pronti ad aiutarlo se lo avesse chiesto. Non lo ha chiesto.
Ha fatto la media, perfetta, di tutto quello che ogni giorno cerchiamo di insegnargli e c’è riuscito.
Perché spesso fare la media perfetta è molto più semplice quando hai quasi 12 anni e le uniche cose che veramente contano nella tua vita sono quelle tangibili. Sono gli amici, i gruppi di whatapp, i troppi compiti, gli allenamenti e le partite. Sono i genitori che non devi fare arrabbiare altrimenti ti sequestrano il cellulare. Sono i permessi da chiedere e gli scontri con gli adulti per crescere. Sono gli appuntamenti all’oratorio per giocare fino allo sfinimento. Sono i voti. I voti contano. L’orgoglio di andare bene a scuola. Le vacanze al mare. Le giornate intere sotto il sole sugli scogli a raccogliere patelle.
Le cose che contano a quasi 12 anni non sono certo la camera in ordine, la casa perfetta, i profili social, i followers, gli eventi, i conti a fine mese e per fortuna non lo sono!
Non è un ragazzino speciale, non è diverso da tanti ragazzini, è solo il mio ragazzino e solo di lui posso raccontarvi. Racconto quello che ho visto e vissuto, con gli occhi di una mamma, esattamente come avreste fatto voi.
La media di una mamma è perfettamente imperfetta e va bene così…