Il 2 ottobre si festeggiano i nonni, lo sapevate? Scommetto di sì! Alleati dei loro nipotini, complici dei loro giochi e difensori delle loro piccole marachelle, custodi di segreti, maestri e guide. I nonni sono questo e molto, molto altro.
Questa domenica li festeggiamo con un po’ di anticipo, con 2 libri davvero speciali.
Joseph Coelho & Allison Colpoys, Se il mondo intero fosse fatto di… , La Margherita edizioni, 2018
Una bellissima dichiarazione d’amore della nipotina per il suo nonno, tradotta in italiano dalla poetessa Vivian Lamarque. Stagione dopo stagione, lei racconta quello che fanno insieme: a primavera passeggiano nella natura; d’estate giocano con la pista delle automobiline; in autunno il nonno le regala un quaderno che ha fatto lui, da riempire di disegni e pensieri; l’inverno è la stagione delle storie da ascoltare accoccolati accanto al fuoco. Ad ogni stagione è legato un momento di pura poesia, in cui la bambina esprime il suo infinito affetto nei confronti del nonno.
La aspetta però il più difficile dei momenti: quello in cui il nonno non c’è più e a farle compagnia ci sono solo i ricordi. Lei però non si perde d’animo: apre il bel quaderno che lui le ha regalato e comincia a scrivere, a disegnare, a ricordare. Ed è così che lui non sembra più tanto lontano. Una storia che affronta con delicatezza lo scorrere del tempo e descrive la bellezza di un rapporto che purtroppo non è destinato a durare per sempre, ma che, proprio per questo, si rivela essere ancora più importante e prezioso.
Séverine Vidal e Barroux, L’accalappialuna, Clichy, 2017
Il punto di vista è sempre quello del nipotino, che ci parla del suo buffo nonno, con “tre peli sulla zucca e un sacco di storie da raccontare”. Lui racconta, racconta e il bambino lo ascolta e crede ad ogni sua parola. A quanto pare il nonno è stato addestratore di gnu, di mammuth e orsi; ha collezionato sorrisi e spento vulcani; sa farsi obbedire dalle balene; ha inventato le uova rotonde e sembra che una volta abbia addirittura preso la luna al lazo. In più, è anche un caparbio inventore di strani e fantasmagorici marchingegni grazie alla sua eccezionale capacità di dare ai vecchi oggetti una nuova vita. Poi, sperimenta le sue macchine geniali assieme al nipotino e i due si divertono e ridono a crepapelle. Impresa dopo impresa, però, il nonno comincia ad essere stanco. Quello che all’inizio del libro era un bambino è diventato un ragazzo e adesso è lui a raccontare al nonno i suoi record, le sue storie e le sue scoperte. Il cappello che prima era del nonno, ora viene portato con fierezza dal nipote, come una piccola eredità tramandata dall’uno all’altro.
Amo questo albo in particolar modo, per la gioia che sa trasmettere attraverso le mille avventure di nonno e nipote, affrontate insieme, fianco a fianco. Non si capisce bene chi sia l’adulto e chi il bambino e qui sta la meraviglia di un simile legame. Insieme sperimentano e crescono. Ognuno si prende cura dell’altro, ognuno si dedica all’altro quando più ne ha bisogno.
Buona lettura,
Maria Salbego